ANDREA SPINELLI
Milano

Sergio Cammariere: "Ero un pianista di piano bar...libero di volare"

I suoi ricordi e aneddoti nel libro “Libero nell’aria” appena uscito

Sergio Cammariere

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Ragazzo di Calabria. "Chi mi conosce sa che io sono un grande archivista di immagini, di filmati, di agende, di diari scolastici, così durante il lockdown ho ricostruito la cronologia di tutta la mia vita: dall’ infanzia a Crotone a Sanremo 2003", racconta Sergio Cammeriere parlando del volume di ricordi, aneddoti, notazioni “Libero nell’aria” appena uscito. "Libero non è soltanto il mio secondo nome, ma anche il desiderio feroce di seguire una mia strada senza dover chiedere niente ad alcuno. Una strada iniziata a Milano facendo il pianista di pianobar all’Hotel Palace. Avevo vent’anni. Figurarsi, quindi, l’orgoglio quando ci sono tornato per suonare al Conservatorio accompagnato da una grande orchestra, o quando al Dal Verme l’ho fatto con Gino Paoli".

Nel libro racconta di Enzo Jannacci. "Vent’anni fa m’invitarono ad una serata in suo onore organizzata dal magazine ‘L’isola che non c’era’. Durante le prove vidi che mi scrutava dalla platea, attaccai ‘Passaggio a livello’ al che Jannacci si alzò e venne ad abbracciarmi dicendo: ti ringrazio per avermi fatto ricordare un brano che dimenticavo di aver scritto".

Un incontro più speciale degli altri? "Forse quello con Carlo Alberto Rossi. Era il 2004 e stavo presentando il mio secondo album alla Feltrinelli di piazza Piemonte quando il Maestro volle venire a conoscermi. Ero emozionatissimo di avere davanti l’uomo che ha scritto pagine indelebili della canzone italiana a cominciare da ‘E se domani’, cantata da Mina con le parole di Giorgio Calabrese".

Due colossi per una canzone. "Calabrese l’avevo conosciuto al premio Tenco e ci frequentavamo a Roma. Rossi non lo sentiva da vent’anni così lo chiamai e glielo passai. Fu un momento molto commovente. La scena è naturalmente documentata perché ho filmato tutta la mia vita".

A proposito, il suo archivio iconografico potrebbe trasformarsi in un documentario? "Mi auguro tanto di sì, perché dal ’91 ho filmato tutto. Intanto c’è un’opera teatrale intitolata ‘Sono sempre stato Libero’, che poi è il titolo a cui avevo pensato inizialmente per il libro, da portare in scena assieme al coautore del volume Cosimo Damiano D’Amato. E poi c’è la Rizzoli, che ha già acquistato i diritti del libro per trarne un film".

E la musica? "Fra un mese esce il mio secondo album per solo pianoforte, intitolato ‘Piano nudo’; otto brani inediti, tre dei quali utilizzati pure dalla colonna sonora di "Nonno Matteo", film di Fabio Teriaca candidato al David di Donatello".