STEFANO DATI
Milano

Infopoint e Teatro Cassanese, le spese faraoniche fanno naufragare i progetti del Comune

Cassano d’Adda, le opere, realizzate con soldi pubblici, sono rimaste inutilizzate per l’impossibilità della gestione economica

L'infopoint mai reso operativo vandalizato nel tempo.

L'infopoint mai reso operativo vandalizato nel tempo.

Infopoint e TeCa, due progetti pubblici dal costo elevato. Il primo mai reso operativo a distanza di nove anni dalla sua inaugurazione mentre il secondo, nato come edificio a beneficio dei cittadini è ora ad appannaggio di una gestione privata con zero incassi nelle casse comunali. Sorto al Dopolavoro, il punto informativo mai reso operativo è parte del progetto “Il Giardino del Passeggio – da Leonardo ad Alessandro” che prevedeva la riqualificazione, costo 740mila euro, paesaggistica degli spazi esterni del parco pubblico Dopolavoro in occasione dell'Expo 2015.

Nella spesa generale con fondi messi a disposizione da Regione Lombardia e comune di Cassano d'Adda, 170mila euro sono stati destinati al ripristino della vecchia corderia dell'ex linificio con a fianco la costruzione dell'infopoint. Soldi spesi al buio, l'ex sindaco Roberto Maviglia nel Consiglio comunale del 23 febbraio 2021 aveva, infatti, ammesso di non essere riuscito a concretizzare la gestione di quel punto informativo con area museale e spazi espositivi, lasciando quindi inutilizzata quell'area con buona pace dei tanti denari pubblici spesi. Inaugurato nell’ottobre del 2015, alla presenza dell’assessore regionale Claudia Terzi, l'infopoint era stato presentato come progetto importante per il Parco dell'Ecomuseo di Leonardo Adda Nord, un progetto però mai reso operativo e in seguito reso inutilizzabile dai vandali.

Infopoint a parte, c'è poi la madre dello spreco di denari pubblici, così considerata da molti cittadini, con 4,3 milioni di euro spesi per la costruzione del teatro cassanese (TeCa). A costruzione terminata, dopo solo un anno di gestione comunale si getta la spugna, progetto non sostenibile per l'ente. Si corre ai ripari con l'affidamento per la gestione attraverso bando pubblico ma con risultati negativi, gare andate deserte. L'ente dovrà, infine, attuare una procedura di dialogo competitivo per scrollarsi di dosso i costi della gestione del TeCa assegnando la conduzione di tutto l'edificio di proprietà del Comune ad una associazione. Il gestore pagherà la somma di 49mila euro per la gestione dell'edificio pubblico ma riceverà dal Comune la stessa cifra per consentire all'ente di utilizzare la sua proprietà per 30 giorni all'anno.