Caso La Russa, il legale della ragazza: ci sono tracce di droga dello stupro in un capello

Secondo l’avvocato Stefano Benvenuto, che cita una consulenza difensiva, la presenza di Ghb sarebbe compatibile con il periodo della presunta violenza

Leonardo Apache La Russa

Leonardo Apache La Russa

Milano, 14 febbraio 2024 –  Ci sono tracce di Ghb, nota anche come droga dello stupro, in un capello della 22enne che ha denunciato di aver subito abusi, lo scorso maggio, dopo una nottata in discoteca da Leonardo Apache La Russa e dal suo amico dj Tommaso Gilardoni, entrambi indagati per violenza sessuale.  Tracce che potrebbero essere compatibili proprio con il periodo in cui sarebbero avvenute le violenze: lo sostiene una consulenza difensiva effettuata da un esperto nominato dal legale della ragazza, parte offesa, l'avvocato Stefano Benvenuto.

Lo stesso legale ha depositato oggi in Procura a Milano quella consulenza difensiva con una richiesta di incidente probatorio per verificare proprio la presenza di Ghb su quel capello. Il legale aveva deciso di far analizzare quel capello lo scorso novembre. “Non intendo rilasciare nessuna dichiarazione su un’indagine in corso”, ha risposto il legale.

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Perché l’analisi del capello

La scelta della difesa della ragazza di far effettuare l’’esame tossicologico del capello, capace di trattenere le sostanze assorbite dal corpo,  si basa  sulla certezza scientifica che la crescita è di circa  un centimetro e mezzo ogni mese. Andando a isolare e a analizzare la parte corrispondente al periodo del presunto stupro sarebbe possibile individuare anche la presenza di eventuale assunzione di Ghb . Due ciocche, a circa 6 centimetri dalla punta,  sono state prelevate dai consulenti della difesa. Su una l’analisi mentre l’altra sarebbe stata sigillata nell’ipotesi di  incidente probatorio. La Procura non aveva preso in considerazione questa analisi anche perché in  caso di eventuale rilevazione difficilmente sarebbe databile  proprio alla sera del presunto stupro.

La denuncia

La ragazza di 22 anni  ha denunciato di aver subito una violenza sessuale da Leonardo Apache La Russa e l'amico Tommaso Gilardoni la la notte tra il 18 e il 19 maggio 2022 nella casa di famiglia del  primo.   L'assunzione della droga potrebbe quindi essere avvenuta in concomitanza con la sera alla discoteca Apophis Club in cui - stando alla denuncia - "stava benissimo fino a prima che ti portasse il drink".

La Procura

La Procura di Milano nei prossimi giorni disporrà un accertamento tecnico irripetibile su frammenti di capelli della giovane. Accertamenti tecnici, alla presenza dei consulenti di tutte le parti, che saranno fissati, da quanto si è saputo, la prossima settimana e serviranno per andare a verificare l'eventuale presenza di sostanze come il Ghb, . È in corso, intanto, anche una consulenza tossicologica, sempre disposta dall'aggiunto Letizia Mannella e dal pm Rosaria Stagnaro, i cui esiti, però, da quanto si è appreso, non sono ancora stati depositati ai pm. La Procura, dunque, allo stato non ha alcuna evidenza né riscontri sugli esiti della consulenza depositata dal legale della parte offesa.

I legali

"Allo stato sembra una mossa disperata in un momento in cui l'accusa si sta rivelando inconsistente”. Così gli avvocati Vinicio Nardo e Adriano Bazzoni, legali di Leonardo Apache La Russa, hanno commentato le notizie relative agli esiti di una consulenza di parte del legale della ragazza. Dalla difesa viene fatto notare anche che un eventuale riscontro della presenza di Ghb in un capello a distanza di mesi non potrebbe portare ad individuare la serata precisa della assunzione. 

La versione di Leonardo

“Rapporto sessuale consenziente". Interrogato in Procura lo scorso 21 dicembre  il figlio minore di Ignazio La Russa  aveva respinto l’accusa di stupro dopo la denuncia dell’ex compagna di liceo 22enne con cui ha trascorso una serata in un locale esclusivo al centro di Milano. "Ha risposto serenamente a ogni contestazione, siamo certi che ci sia stato un passaggio processualmente favorevole al nostro assistito". Così le parole di Adriano Bazzoni, suo difensore insieme all’avvocato Vinicio Nardo al termini dell’interrogarorio. Circa i video, alcuni dei quali dimostrerebbero, stando sempre alla difesa di Leo La Russa, che la vittima era lucida e consenziente, ne sono stati recuperati quattro. Tre di questi sono stati trovati sul cellulare dell’amico deejay londinese di La Russa jr dopo la spontanea consegna del telefono con sim nell’interrogatorio reso il 12 dicembre negli uffici procura.

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L’interrogatorio di Gilardoni

Anche Gilardoni aveva risposto alle domande dei magistrati, nell'inchiesta della Squadra mobile, respingendo l'accusa di violenza sessuale e spiegando, in sostanza, che la ragazza "era lucida e consapevole, era d'accordo con noi e ha avuto rapporti consenzienti sia con me che con Leonardo”.

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