Via Bolla, scocca l’ora della svolta. Il piano in Giunta per il via libera

Domani il programma degli interventi di riqualificazione approderà sul tavolo dell’esecutivo della Regione Del caseggiato tra i civici 38 e 42 resteranno solo le mura perimetrali, all’interno meno alloggi ma più grandi

Polizia in via Bolla

Polizia in via Bolla

Milano - Domani il piano di riqualificazione dei caseggiati popolari di via Bolla arriverà sul tavolo della Giunta regionale. Salvo sorprese dell’ultimo momento, l’ora del via libera agli interventi è scoccata. Un via libera atteso da tempo e reso inevitabilmente ancora più urgente da quanto accaduto venerdì 10 giugno: il riferimento è, ovviamente, alla rissa che ha coinvolto una sessantina di persone tra italiani, rom di origine bosniaca e magrebini. L’altro ieri, ad una settimana dai fatti, il blitz delle forze dell’ordine, conclusosi con 3 denunce, 6 appartamenti sgomberati perché occupati da abusivi e col sequestro di mazze, un bastone e un coltello a serramanico. Ora ecco la risposta della politica. Ecco l’approvazione del piano di risanamento dei caseggiati di via Bolla, un piano, a dire il vero, mai presentato pubblicamente ma anticipato da Il Giorno l’11 marzo scorso. Ripercorriamolo.

Nel dettaglio , sono previste due modalità d’intervento: una per lo stabile più grande, quello che conta 156 appartamenti tra i civici 38, 40 e 42, ed una per lo stabile più piccolo, quello che conta 88 appartamenti dal civico 26 al civico 36. Il primo caseggiato è da sempre quello dal quale origina la maggior parte dei problemi. In questo caso il piano messo a punto dalla Regione e da Aler Milano prevede di lasciare in piedi solo i muri perimetrali dello stabile e demolirne l’interno allo scopo di poter ripensare radicalmente il numero, la metratura e la disposizione degli alloggi. Detto altrimenti: l’intervento mira ad aumentare la metratura degli appartamenti, la loro vivibilità e, di conseguenza, a diminuirne il numero. Come detto, oggi in quello stabile gli alloggi sono tanti (156) ma piccoli (bilocali di ridotte dimensioni). E questo non aiuta la causa della qualità della vita, penalizzata sotto più aspetti, da quelli più semplici (poca luce nelle case e bagni ciechi) a quelli più complicati (il sovraffollamento). Lasciare in piedi solo le mura esterna e rifare completamente l’interno significa, allora, limitare i costi che ogni demolizione porta con sé e ridurre l’ammontare degli alloggi a vantaggio della qualità degli stessi.

Secondo l’ipotesi sul tavolo di Regione e Aler Milano la riduzione degli appartamenti dovrebbe essere nell’ordine del 25-30%. Questo intervento ha comportato, e comporterà, un piano di ricollocamento delle famiglie. Attualmente sono 71 quelle già trasferite altrove, la stragrande maggioranza di loro tra i civici 26 e 36 della stessa via Bolla. Per la riqualificazione di questo secondo stabile, Regione e Aler punteranno, invece, sull’utilizzo del superbonus 110% per una rigenerazione ampia e innovativa – a partire dall’aspetto energetico e dalla sostenibilità degli impianti – senza che siano previste demolizioni e relative ricostruzioni. Domani, a delibera approvata, si potranno conoscere anche i dettagli relativi ai tempi di realizzazione degli interventi e ai costi. Con l’auspicio che il progetto possa partire davvero, senza più attese.

mail giambattista.anastasio@ilgiorno.net

 

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