Nuove dichiarazioni. Nuove polemiche. Ogni volta che il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara interviene sulla questione della scuola di Pioltello che ha deciso di sospendere le lezioni nell’ultimo giorno del Ramadan, si solleva un polverone.
Mercoledì, dopo aver chiesto un’ispezione nell’istituto del Milanese, Valditara ha elencato una serie di dati sui risultati degli studenti che lo frequentano, affermando “che sono enormemente inferiori rispetto a quelli della media lombarda” e che “dobbiamo aiutare queste scuole, che possiamo considerare di frontiera”.
Dichiarazione a cui ha replicato duramente la deputata democratica Ouidad Bakkali, bollando le parole del ministro come “razziste”. “È veramente sconcertante e di cattivo gusto – ha detto Bakkali – che il ministro dell'istruzione snoccioli i dati relativi al livello di competenza di un istituto per prendersela con gli studenti stranieri e portare avanti la campagna islamofoba che la Lega sta imponendo al governo”.
Il ministro ha riferito anche di aver ricevuto “minacce di morte e insulti” dopo che il caso è esploso. “Le minacce non appartengono alla civiltà – ha detto – e chiunque sia la smetta di insultare questo o quello, nel caso di specie il preside, o chiunque altro, come il politico di turno”.
Scuola chiusa per Ramadan
Ma partiamo dai fatti. Tutto inizia nell’istituto Iqbal Masih di Pioltello, che prende il nome del bambino operaio pakistano diventato simbolo della lotta contro il lavoro infantile. Lo scorso anno, il consiglio d’istituto aveva deciso all’unanimità di chiudere il 10 aprile 2024, giorno finale del Ramadan, la seconda festività religiosa più importante della religione islamica (paragonabile, per importanza, alla Pasqua cristiana). Il motivo è che oltre il 40 per cento degli studenti sono di fede islamica e quel giorno gli alunni musulmani restano quindi a casa per celebrare la festività.
Cosa dice la legge
La decisione dell’istituto è perfettamente legale, dato che per legge ogni scuola ha l’autonomia di modificare il calendario scolastico “in relazione alle esigenze derivanti dal piano dell’offerta formativa, nel rispetto delle funzioni in materia di determinazione del calendario scolastico esercitate dalle regioni”. Questo è stabilito dal decreto del presidente della Repubblica 275 del 1999.
Nulla vieta quindi di sospendere le lezione per una festività religiosa (come accade, ad esempio, nei giorni dei santi patroni delle città), a patto che si garantiscano almeno 200 giornate di lezione all’anno. Peraltro, la normativa che disciplina l’autonomia scolastica dà questa facoltà anche allo scopo di garantire il “pluralismo culturale” dell’ambiente scolastico.
Le parole di Valditara
Il ministro Valditara ha descritto li risultati degli alunni dell’istituto Iqbal Masih come “enormemente inferiori rispetto a quelli della media lombarda. Nonostante gli sforzi notevoli dei professori e del preside, il livello di competenze in italiano, di competenze con risultati deboli L1 e L2, nella scuola di Pioltello è, al termine della scuola media, il 50,5%, mentre invece la media lombarda è 33,3%. Il livello di competenze deboli in matematica è il 45%, contro un 35,4% della media lombarda. Invece le competenze di alto profilo sono il 49,6% in italiano e 66,7% la media lombarda, il 54% in matematica e il 64% invece la media lombarda”.
Secondo il ministro, “è su questo che noi dobbiamo lavorare, cioè dobbiamo far sì che scuole così complesse abbiano la possibilità di garantire un futuro di eccellenza a tutti i giovani, che siano immigrati o che siano italiani, ma a tutti i giovani, perché purtroppo in scuole di questo tipo molti ragazzi perdono circa un anno rispetto ai loro coetanei che studiano in altre scuole”.
“È su questo che vorrei che l’opinione pubblica si concentrasse. Dobbiamo aiutare queste scuole, che possiamo considerare di frontiera, a recuperare i risultati formativi proprio per non pregiudicare quei tanti giovani, che siano italiani o che siano stranieri”.
La replica
Il deputata del Partito democratico di origini marocchine Ouidad Bakkali, dopo aver definito le parole di Valditara “razziste”, ha detto che il ministro “ha snocciolato i dati dei risultati formativi della scuola di Pioltello attribuendo i risultati inferiori alla media alla presenza di ragazzi stranieri che, nonostante l'impegno dei professori e del preside, avrebbero la responsabilità di compromettere la formazione ai ragazzi italiani”.
"Anche perché – ha replicato Bakkali a Valditara – lei parla espressamente di ‘scuole di questo tipo’. Ma di quale tipo, ministro? Siamo sinceramente preoccupati da un ministro ‘di questo tipo’ che, invece di mettere in campo risorse per le scuole, misura i livelli di competenze su numeri percentuali e parametri oramai antichi. Sono bambine e bambini che il Ministro dovrebbe smettere di distinguere tra stranieri e italiani. Si prenda invece la responsabilità di occuparsene. Tutte le scuole, ‘di qualsiasi tipo’, come dice lei”.