Sala: farò il manager delle periferie

Il sindaco: impegno diretto per i quartieri, servono interventi più rapidi

Il sindaco Giuseppe Sala (NewPress)

Il sindaco Giuseppe Sala (NewPress)

Milano, 14 marzo 2018 «Farò il manager delle periferie». Lunedì sera, a Palazzo Marino, il sindaco Giuseppe Sala non ha solo comunicato ad assessori e capigruppo di maggioranza la definizione del rimpastino di Giunta – la vicesindaco Anna Scavuzzo alla Sicurezza e la “new entry’’ Laura Galimberti all’Educazione – ma ha fatto capire a chiare lettere che il suo impegno sul piano di riqualificazione delle periferie si moltiplicherà. In prima persona. Ogni giorno. Sala non ha voluto un assessore «ad hoc» alle Periferie, perché stavolta ha intenzione di seguire direttamente il cronoprogramma degli interventi nei quartieri. Il messaggio delle elezioni politiche e regionali è arrivato chiaro e forte a Palazzo Marino: nel giorno del tracollo del Pd, Milano resta la roccaforte del centrosinistra, ma i milanesi che abitano in periferia hanno preferito votare il centrodestra, Lega in primis. Un messaggio da non sottovalutare. Sala non ha intenzione di farlo, tanto che nel corso dell’intervento dell’altra sera ha usato anche la parola «manager» per definire il suo rinnovato impegno per le periferie. Il sindaco-manager intende coordinare l’attività dei singoli assessori della partita (dalla Scavuzzo sul fronte sicurezza all’assessore ai Lavori pubblici Gabriele Rabaiotti) con una sorta di task force di Giunta sul nodo periferie. Un organismo di lavoro che vedrà tra i protagonisti anche il direttore del settore Periferie, Corrado Bina.

Queste le prime mosse di Sala per concretizzare quanto scritto lunedì sera nel post su Facebook sul rimpastino in cui annunciava «una maggiore incisività dell’azione, sentendomi sempre il primo responsabile della qualità dei risultati raggiunti e in dovere di intervenire quando necessario». Il sindaco riparte dal programma elettorale, in cui prometteva l’azzeramento delle case popolari comunali sfitte e la loro assegnazione alle fasce deboli della popolazione: «Ho chiesto ai miei assessori di produrre rapidamente un piano di azione che contenga misure significative e verificabili, a partire da un più rapido recupero degli appartamenti di edilizia popolare attualmente non assegnabili perché richiedenti una azione di manutenzione straordinaria e da un modello di gestione delle piccole manutenzioni, che garantisca una maggiore rapidità di intervento». La parola d’ordine è «rapidità». Far capire ai milanesi già nelle prossime settimane e nei prossimi mesi, anche migliorando la comunicazione istituzionale, che l’azione del Comune per la riqualificazione dei quartieri e il recupero delle case sfitte si è intensificata e porterà a risultati in tempi brevi, comunque «entro la fine del mandato» di Sala in Comune, cioè entro il 2021. Ne va della credibilità dell’amministrazione e dell’esito delle prossime elezioni per Palazzo Marino.

Le forze politich,  intanto, si dividono sulle scelte di Sala per il rimpastino. Il segretario metropolitano del Pd Pietro Bussolati commenta: «Siamo al fianco del sindaco Sala che, proprio in questa fase, indica l’urgenza e la necessità di incrementare gli sforzi a partire dalle periferie, con la produzione di un piano che promuova azioni significative per garantire un rafforzamento della sicurezza sociale». Il capogruppo di FI Gianluca Comazzi, invece, nota «una netta spaccatura tra il sindaco Sala e i consiglieri di maggioranza». Ogni riferimento ai malumori delle consigliere del Pd per la scelta di una tecnica, la Galimberti, per l’Educazione è puramente voluto. Il capogruppo del M5S Gianluca Corrado, intanto, attacca la Scavuzzo: «Ci auguriamo di essere smentiti, ma ci pare sia stata messa una pecora a guardia di un branco di lupi». A difesa della vicesindaco scende in campo il delegato del sindaco Sala alle Periferie Mirko Mazzali: «Questo è lo stile del M5S. Chi ha fatto il comunicato, essendo un penalista, dovrebbe conoscere il reato di diffamazione. Il senso del limite in politica è importante. E anche il buon senso». RIPRODUZIONE RISERVATA©

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