Post referendum, Forza Italia subito al lavoro: va conquistato il cuore di Milano

Gelmini: vinto in periferia, dobbiamo proseguire nel programma

Mariastella Gelmini (La Presse)

Mariastella Gelmini (La Presse)

Milano, 6 dicembre 2016 - «Il Governo paga le mancate risposte alla crisi che ha impoverito moltissimi italiani». Mariastella Gelmini, parlamentare di Forza Italia e coordinatrice lombarda degli azzurri, è convinta che la netta sconfitta di Matteo Renzi al referendum costituzionale («bene il 68% di italiani alle urne, per una volta non ha vinto l’astensionismo ma la partecipazione») sia legata soprattutto a una parola: economia. «Il verdetto è chiaro, non è stata bocciata solo la riforma ma il Governo».

Gelmini, fuori le prove.

«La narrazione renziana non era vera sotto vari aspetti, uno in particolare: l’economia non poteva ripartire solo grazie alla riforma costituzionale. I pensionati, le imprese, i giovani e il ceto medio aspettavano risposte dal Governo su occupazione e tasse. Risposte che non sono mai arrivate».

Che fare ora?

«Basta con le parole, non dobbiamo perdere tempo nei festeggiamenti per la vittoria del “no’’. Dobbiamo pensare all’Italia. È lo stesso messaggio che mi ha trasmesso al telefono il presidente Silvio Berlusconi dopo il voto».

Il centrodestra può diventare un’alternativa di governo o è troppo diviso?

«Noi abbiamo una priorità: pensare alle risposte che il centrodestra deve essere in grado di dare per far ripartire l’Italia. Ci serve una piattaforma programmatica e una strategia di alleanze. L’unità del centrodestra è fondamentale».

Ma la legge elettorale proporzionale proposta da Berlusconi e l’unità del centrodestra non sono in contraddizione?

«La gente non si aspetta che le forze politiche ora si occupino di legge elettorale, ma di problemi e soluzioni concrete per il Paese».

A Milano, intanto, ha vinto il «sì». Il sindaco Sala si rafforza o il suo legame con Renzi rischia di penalizzare Milano?

«Io rispetto il voto dei milanesi. Renzi è venuto tante volte a Milano, ma in questo momento è stato Sala ad aiutare Renzi e non viceversa».

Il Patto per Milano e i fondi promessi dal Governo sono a rischio a questo punto?

«Negli ultimi mesi Renzi ha fatto un profluvio di promesse spesso non mantenute. Ma FI, in ogni caso, vuole fare l’interesse di Milano. Se queste risorse promesse dal Governo dovranno essere salvaguardate, noi faremo la nostra parte in Parlamento per l’interesse di della città. Il sindaco Sala si appelli anche alle opposizioni e noi risponderemo».

Ultimo dato: nel centro storico di Milano ha stravinto il «sì», nelle periferie ha prevalso il «no».

«Milano è spaccata, FI in periferia c’è, ma vuole parlare a tutta la città. Dobbiamo colmare il gap che rende meno chiara la nostra proposta politica in centro».

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