MASSIMILIANO MINGOIA
Politica

Forza Italia rivuole Milano: "Lupi candidato sindaco? Molto meglio un civico"

Verso le Comunali. Alla kermesse azzurra c’è anche Paolo Berlusconi "Condivido quello che dice Marina, ma su alcune cose abbiamo idee diverse"

Paolo Berlusconi, 75 anni, fratello minore di Silvio, ieri ha preso parte all’evento di Forza Italia

Paolo Berlusconi, 75 anni, fratello minore di Silvio, ieri ha preso parte all’evento di Forza Italia

Lo zio che parla delle posizioni politiche della nipote. Per la famiglia Berlusconi i convegni di Forza Italia sono sempre, o quasi, una questione di famiglia. Tanto che ieri mattina, a Palazzo Castiglioni, Paolo Berlusconi, fratello dell’ex premier e leader azzurro Silvio, è intervenuto all’incontro ‘Milano torna al centro della scena’ sulle Comunali del 2027 e non si è sottratto a una domanda sulle ultime dichiarazioni della nipote "preferita" Marina Berlusconi, presidente di Fininvest e di Mondadori: "Io condivido tutto quello che dice. Tranne qualche piccolo campo, nel quale abbiamo idee diverse, perché io non sono uno che vede tutto nero o tutto bianco, vedo anche il grigio. Quindi sia su Putin che su Trump vedo che esiste il grigio".

Il siparietto familiare a distanza si conclude qui. Paolo Berlusconi, intanto, sottolinea che Milano ha bisogno di "un sindaco inclusivo, mi auguro che possiamo esprimere un bel nome quando sarà il momento, la città è afflitta da tanti problemi, non solo la criminalità". Non manca una stoccata contro l’attuale sindaco Giuseppe Sala e la sua battaglia contro l’intitolazione dell’aeroporto di Malpensa a Silvio Berlusconi: "Una cosa patetica. Sala ha perso un’occasione, lui che voleva acquisire simpatie anche nel centrodestra".

Forza Italia, intanto, lancia la campagna per riconquistare Palazzo Marino dopo 15 anni di primi cittadini targati centrosinistra. Il segretario regionale azzurro, Alessandro Sorte, sostiene che la partita sia giocabile perché "i sondaggi dicono che negli ultimi 12 mesi il centrosinistra a Milano ha perso oltre 10 punti rispetto alle Europee". Non solo. Sorte ribadisce senza se e senza ma che "noi vogliamo trovare un candidato che sia espressione della società civile". I modelli citati sono presenti in sala: gli ex sindaci Gabriele Albertini e Letizia Moratti. Il primo sposa la scelta forzista di puntare su un candidato civico, la seconda, ora eurodeputata azzurra, condivide ma precisa: "Non sono in campo per Milano".

La linea di FI, dunque, è contraria alla discesa in campo di Maurizio Lupi, il leader di Noi Moderati sostenuto dal presidente del Senato e dirigente di FdI Ignazio La Russa. Sorte frena: "Il nome di Lupi è legittimo, ma noi dobbiamo metterci sul binario del candidato civico perché se politicizziamo il voto a Milano avremo più difficoltà". Un candidato sindaco manager, secondo i vertici azzurri, consentirebbe di andare oltre gli attuali confini della coalizione di centrodestra in città. Non a caso Sorte fa notare che in sala è presente la vicepresidente di Azione, Giulia Pastorella, la quale osserva che "a Milano la partita si gioca al centro. Noi non siamo ideologici e schierati per forza in un blocco o nell’altro. Siamo nati per scardinare il bipolarismo".