Primarie Pd 2019, Maurizio Martina vota a Bergamo: "Può partire la riscossa"/ FOTO e VIDEO

Già reggente del Partito che fu a vocazione maggioritaria, vuole provarci a diventarne il numero 1

Maurizio Martina

Maurizio Martina

Milano, 3 marzo 2019 - Seggi aperti, oggi, dalle 8 alle 20 per votare alle primarie per eleggere il segretario del Pd. I candidati a guidare il partito sono Maurizio Martina, Nicola Zingaretti e Roberto Giachetti.

Martina, già reggente del Partito che fu a vocazione maggioritaria, vuole provarci a diventarne il numero 1. Questa mattina ha votato a Bergamo, città in cui vive:"Voglio dire un grande grazie a tutti i volontari che ovunque nel paese oggi ci stanno aiutando a concretizzare questa bellissima giornata di democrazia e di partecipazione".  "Sono emozionato - ha aggiunto - perche' penso che quando migliaia e migliaia di persone partecipano insieme a una giornata come questa c'e' solo da dire grazie ai tanti elettori che si mobiliteranno: serve una riscossa Democratica e penso che oggi questa risposta possa partire. Per me l'imperativo dell'Unita' rimane una questione fondamentale, noi possiamo essere alternativa a questa destra pericolosa che sta governando il paese rimanendo uniti e aprendoci e quindi continuero' a insistere anche oltre la giornata di oggi perche' l'unita' dei democratici sia la questione fondamentale per essere alternativi a questa a destra". In merito alla affluenza che, al momento, sembra importante, Martina ha dichiarato: "Ho sempre detto che i nostri elettori avrebbero stupito tutti i commentatori con una partecipazione massiccia e non sono stupito di quello che sta accadendo. Penso che lo spazio alternativo alla destra sia piu' grande di quello che si crede E da domani dovremmo essere all'altezza del compito che abbiamo".

Classe 1978, Martina ha seguito il cursus di ogni buon funzionario di partito. È stato anche leader della Sinistra giovanile in anni in cui la sinistra, quella lombarda in particolare, era in crisi profonda. Martina vanta anche una presenza nel consiglio comunale di Mornico al Serio e un triennio al Consiglio regionale della sua amata e mai rinnegata Lombardia. Poi, il grande salto: Roma. Non prima di essere stato un giovane segretario del Pd (lombardo). Poi, ecco Roma, la sua gente, la sua Montecitorio. Città, dicono, da lui non amatissima. Che lombardo è e tale vuol rimanere. Già renziano di ferro, ha poi attenuato, durante la reggenza, questo sentimento. Diciamo che è diventato un renziano critico appoggiato da renziani di prima fascia come, a esempio, Lorenzo Guerini, potentissimo nel partito o in quel che resta di un partito nato a freddo nel lontanissimo 2007. Oltre alla politica, Martina ha avuto un debole per il teatro e la vita dei campi. Quando, nel governo pre-disfatta 4 marzo 2018, guidava il dicastero delle politiche agricole, dicono non stesse mai fermo.

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