Milano, 13 dicembre 2022 - La parola chiave è "prima". E non è solo l’auspicio di Letizia Moratti, perché la candidata civica col sostegno del Terzo polo alle regionali del 12 e 13 febbraio 2023 può già contare su alcuni primati che non la lasciano impreparata alle elezioni fissate dal governo di centrodestra appena una settimana dopo il minimo sindacale (la finestra era tra il 5 febbraio e il 7 maggio). Moratti è stata la prima a scendere in campo per la presidenza della Lombardia la scorsa estate, quand’era ancora vice del governatore Attilio Fontana; la prima a presentare, più di due settimane fa, una propria lista civica ("Moratti Presidente"), e adesso è la prima a partire con la campagna elettorale: i manifesti 70 per 100 sono comparsi in queste ore in un migliaio di comuni lombardi.
Sobria e senza filtri
Senza tappezzarli, perché la cifra della sua campagna, a quanto si apprende, sarà sobria e distante dall’aggressività della politica degli ultimi anni: "Quello che mi sento di dire ai lombardi è che tra cinque anni saranno tutti un po’ più sereni". Una cifra espressa nelle linee curve del simbolo di lista, che rimanda anche al "movimento" e ai "colori della Lombardia: il verde delle pianure, delle colline, delle nostre montagne, l’azzurro dei laghi e dei fiumi". Compare sui manifesti accanto a una foto scattata alla candidata durante un evento, non posata né filtrata o ritoccata per scelta di Giovanni Bordieri, il direttore creativo ingaggiato dall’agenzia Consenso: "È credibile al naturale, le persone forti non hanno problemi a mostrarsi come sono", spiega Daniel Fishman, il consulente della campagna elettorale di Moratti.
Salute, sicurezza, lavoro
Sui manifesti si legge: "Di nuovo prima la salute, la sicurezza, il lavoro, la Lombardia". Un testo a più strati di significato, che indica le priorità da affrontare col metodo applicato da assessore al Welfare, cioè "partendo da una mappatura dei bisogni per intervenire non solo sull’emergenza ma prevenire i problemi, ragionando sul futuro", spiegano dall’entourage di Moratti; un approccio "oltre la gestione dell’esistente" per "riportare la Lombardia in Champions League". Tutta, non solo Milano ma anche le "province che sono al di sotto" o al limite "della media del Pil nazionale", aveva ricordato la candidata, e il messaggio, stringendo al maiuscolo, si legge: "Di nuovo prima la Lombardia". Non significa solo tenere la posizione in Italia: ieri Moratti aveva appuntamento a Londra coi rappresentanti di alcune grandi banche d’investimento della City che si stanno riposizionando nel post Brexit; per promuovere la regione nelle vesti di candidata presidente, con lo schema già adottato per portare l’Expo a Milano quand’era sindaca.
"Aperta al dialogo con tutti"
Intanto il centrodestra ribolle: il coordinatore di Forza Italia Giovani e consigliere comunale a Milano Marco Bestetti ha lasciato gli azzurri (non si sa se in direzione Terzo polo o Fratelli d’Italia), mentre il governatore Fontana minimizza l’espulsione dei tre consiglieri regionali leghisti che hanno creato il gruppo "Comitato Nord": "Nessuna scissione. Lasciamo decidere ai vertici del partito, ma credo che la cosa si metterà a posto, partendo dal presupposto che hanno ribadito di sostenermi. La Lega è una, forte e indivisibile". Uno spiraglio, ma fuori c’è una porta, perché alla domanda se ci siano contatti coi “nordisti”, Moratti risponde: "Vedremo nei prossimi giorni gli sviluppi. Confermo che sono aperta al dialogo e al confronto con tutti coloro che desiderano approfondire idee e programmi per la Lombardia". Sull’altro fronte, il dialogo Pd-5 Stelle sembra vicinissimo a un’alleanza a centrosinistra. Come la vede Moratti? "Ho difficoltà a capirne la logica politica. In Lombardia fanno una scelta, nel Lazio l’esatto opposto. Credo che siano questi due partiti a doversi spiegare con gli elettori".
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