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Inchiesta Urbanistica, botta e risposta fra Sala e Fratelli d’Italia dopo la protesta in aula

Il sindaco: “Atti comunali buttati nel cestino? Scene da ventennio”. La replica del capogruppo meloniano Riccardo Truppo: “La mia è stata un’estrema difesa dell’istituzione”

La protesta di FdI contro il sindaco Sala durante il Consiglio comunale di lunedì

La protesta di FdI contro il sindaco Sala durante il Consiglio comunale di lunedì

Milano, 12 marzo 2025 – L’affondo è durissimo. Al sindaco Giuseppe Sala non è proprio andato giù il momento in cui, lunedì in Consiglio comunale, il capogruppo di Fratelli d’Italia Riccardo Truppo ha buttato in un cestino diversi atti comunali: “Ieri (lunedì, ndr) è stata una giornata difficile e dura – premette il primo cittadino –. Io non mi scaldo per la richiesta di dimissioni nei miei confronti, perché nel teatrino della politica queste cose avvengono. Ma in aula abbiamo visto delle scena da ventennio”.

L’attacco

Sala intende ventennio fascista: “Una parte dei rappresentanti di FdI ha quella matrice culturale. Ho trovato estremamente sgradevoli certi comportanti: come può un consigliere (Truppo, ndr) permettersi di prendere degli atti comunali e buttarli nel cestino? Con una claque che applaude, oltretutto. È veramente qualcosa che è una vergogna per una città come Milano”.

Il sindaco ribatte così alla sfida del partito di Giorgia Meloni in vista delle elezioni comunali del 2027: “I conti si fanno alla fine. Lunedì l’atmosfera che la destra cercava di trasmettere era ‘state lavorando male, siete in un vicolo cieco, alle prossime Comunali vinceremo noi’. Auguri. Io mi batterò con tutte le mie forze perché Milano non vada in mano a questa destra con connotazioni fasciste”.

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La risposta

La replica di Truppo non si fa attendere: “Quando viene colto con le mani nella marmellata, Sala, il peggio sindaco della storia di Milano, si rifugia nell’allarme fascismo. Lunedì mi sono permesso di ricordare qual è il destino di quasi tutte le attività dei consiglieri comunali. Il mio gesto di cestinare alcune copie delle delibere non va inteso come un’offesa all’istituzione, ma anzi come un’estrema difesa della stessa”.

Il segretario milanese della Lega Samuele Piscina giudica “inaccettabile il comportamento di Sala, che si sfila dalle problematiche urbanistiche della città. Urge una commissione speciale per fare chiarezza su quanto accaduto”. Il consigliere di FI Alessandro De Chirico propone al sindaco di “istituire tavolo permanente per le famiglie danneggiate da sequestri”.

Il rinvio

A Roma, intanto, la Commissione Ambiente del Senato ha deciso di sospendere il termine, che era fissato per oggi alle 12, per presentare emendamenti al decreto Salva Milano.

“Sospeso – spiega il presidente della commissione Claudio Fazzone (FI) – in attesa che venga convocato, probabilmente per la prossima settimana, un ufficio di presidenza della commissione, che dovrebbe indicare un nuovo termine”.

Le decisioni sul Salva Milano slittano, ma già in mattinata Sala aveva detto di non aspettarsi “niente” dal Parlamento: “Le situazioni vanno risolte. A chi mi accusa di essermi sfilato dalla faccenda dico che in realtà si è sfilata la politica. È un fatto di tempi. Il primo documento che riguarda questo caso è del 1° marzo 2024. Dopo 12 mesi, siamo ancora alle discussioni. Ci saranno emendamenti. Vuol dire che il decreto tornerà alla Camera. Non è una sana politica quella che ci mette un anno e mezzo per definire una questione del genere. Io, poi, rispetto il lavoro della Procura, ma credo che abbiamo ragione noi. Incontro con Salvini? Non risolviamo la questione io e lui”.