
L’assessore alla Casa si appella al rispetto della segretezza della corrispondenza. Il sindaco: "La distanza dal Salva Milano non è una resa, attendiamo il Parlamento". Successore non ancora individuato, l’obiettivo è dare continuità al Piano casa.
Urla. Cartelli con la scritta "Dimissioni". Attacchi di Fratelli d’Italia al sindaco Sala, contestato pure da alcuni cittadini tra il pubblico, invitati più volte dalla presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi e dai ghisa a rispettare il silenzio. È stato un Consiglio comunale movimentato quello di ieri, in cui l’assessore alla Casa Guido Bardelli ha spiegato il perché delle sue dimissioni, presentate dopo che sono state rese note le intercettazioni della Procura nell’ambito delle indagini sull’urbanistica, nelle quali Bardelli, prima di ricoprire l’attuale ruolo, avrebbe auspicato la caduta della giunta. Ha elencato "tre cose che mi stanno a cuore". Primo, "che la giunta possa proseguire la sua azione: rimetto il mio mandato a beneficio della libertà e serenità di tutti". Poi "che sia rispettata la segretezza della corrispondenza come dice la Costituzione e di ogni altra forma di comunicazione. La terza cosa è la tutela delle persone a me care. Le mie dimissioni possono realizzare ognuna di queste cose". Bardelli ha parlato del dispiacere perché il suo nome, cioè Guido, "in un atto istruttorio è stato attribuito alla mia persona anche se non c’era la certezza. Quel Guido non ero io. L’equivoco, oggi superato, mi ha sconcertato". E poi "in un lancio di agenzia è stato nominato un mio familiare in modo del tutto inconferente".
"Mi dispiace molto. Ha fatto un lavoro molto buono", ha detto il sindaco Giuseppe Sala, prima che Bardelli prendesse la parola. Quanto all’urbanistica, "non si può non riconoscere che la materia sia mal regolamentata. Com’è possibile che una municipalità come Milano possa applicare regole per più di 10 anni e solo dopo viene fermata?". Ancora, "ho ritenuto un atto dovuto prendere le distanze dal Salva Milano ma non è una resa. Semmai ci metteremo in attesa di capire cosa il Parlamento intende fare". E "un conto sono i singoli casi di corruzioni, che vanno sanzionati con nessuna tolleranza e accertati con sentenze definitive, un altro sono le politiche urbanistiche, secondo noi legittime. Gli interventi oggetto delle indagini per il momento restano legittimi sul piano amministrativo, in quanto i permessi per costruire e le Scia non sono stati annullati". L’amministrazione lavorerà anche a "un nuovo Pgt, che continuerà il percorso di crescita e innovazione sostenibile. Valorizzerà ancora di più i nostri 88 quartieri, consoliderà una politica poderosa sull’housing sociale e rafforzerà il Piano Casa". Ora l’obiettivo è trovare un nuovo assessore. Animato il dibattito. Gianmaria Radice dei Riformisti-Italia Viva ha invitato a proseguire con l’iter del Salva Milano: "Serve alle 1.600 famiglie che hanno la casa bloccata". Prima della seduta, con un flash mob in piazza Scala i consiglieri di FdI avevano già annunciato la richiesta di "dimissioni del sindaco: l’unico Salva Milano".
Ma "non è il tempo dello sciacallaggio politico, visto anche che nessun politico di questa amministrazione è indagato. davvero in quest’aula c’è chi chiede le dimissioni del sindaco?", parole dalla capogruppo Pd Beatrice Uguccioni. Sala è stato interrotto sia dal pubblico sia da consiglieri di FdI. Ai cittadini Sala ha ribattuto "volete il foglio che sto leggendo?". A Riccardo Truppo (FdI): "Evidentemente non conosce l’educazione". La seduta è stata sospesa per 5 minuti quando Truppo si è recato ai banchi della giunta e ha gettato fogli nel cestino, esclamando: "Ecco dove finiscono le delibere da discutere".