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Politica

Il consigliere leghista spara contro la Regione e l'assessore: "Indifendibili: si cambi"

Caccia sospesa, il consigliere regionale Massardi filmato mentre dice ai cacciatori: "Presi in giro, chi ha sbagliato deve pagare"

Floriano Massardi e Fabio Rolfi

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Milano - Accusa il suo compagno di partito nonché assessore regionale all’Agricoltura. Accusa i dirigenti dello stesso assessorato. A scapito del primo e a scapito dei secondi invoca "discontinuità", termine cortese col quale si usa avanzare una richiesta di licenziamento. Fa sapere, infine, di comprendere chi si è sentito preso in giro dalla Regione Lombardia. Anzi, fa sapere di sentirsi preso in giro lui stesso dalla "nostra Regione". Protagonista dell’intemerata è Floriano Massardi, consigliere regionale bresciano della Lega.

È lui ad attaccare l’assessore lombardo all’Agricoltura, Fabio Rolfi, anch’egli leghista e anch’egli bresciano, e i dirigenti dell’assessorato. Non manca, poi, la critica alla Giunta. Sempre lui a ritenere che sia giunto il momento di cambiare qualcosa, anzi qualcuno, a Palazzo Lombardia. Tutto filmato in un video di 13 minuti. Un video che racconta tutto quello che non è cultura istituzionale, tutto quello che non è spirito di squadra, tutto quello che non è lavare i panni sporchi in famiglia. Un video che racconta cosa è , invece, la personale corsa di un politico verso il consenso, quanto sia divisa la Lega, al di là delle apparenze, e, non ultimo, quanto sia importante il voto dei cacciatori in alcune province lombarde. Sì, perché l’intemerata di Massardi non avviene tra le mura di una riunione di partito ma in un locale della provincia bresciana, davanti ad un buon numero di cacciatori coi quali lo stesso Massardi ha appena mangiato e bevuto. Sul tavolo, tra un primo ed un secondo, la sospensione della caccia in Lombardia decisa dal Tar fino al 7 ottobre in accoglimento del ricorso presentato dalla Lega per l’Abolizione della Caccia (LAC). Un fatto che ha provocato la protesta dei cacciatori e ha ufficialmente aperto la caccia all’assessore Rolfi e alle figure apicali dell’assessorato. Inutile la delibera riparativa con la quale lo stesso Rolfi ha riaperto dal 25 settembre la caccia ad alcune specie. Nei giorni scorsi si è riportata la lettera con la quale la consigliera regionale Barbara Mazzali, stavolta di Fratelli d’Italia, ha invitato il governatore lombardo Attilio Fontana ad "intervenire sull’assessore" e "rimuovere" i dirigenti del suo assessorato. Contro Rolfi, ora, il fuoco amico di un collega di partito, di Massardi che, non bastasse, alla fine del suo discorso smette i panni del consigliere regionale e parla da manifestante delle manifestazioni di protesta contro la Regione che ci sono già state e che ci saranno nei prossimi giorni.

"È inutile che io venga a raccontarvi che la Regione non ha sbagliato – esordisce Massardi davanti ai cacciatori –. È chiaro ed evidente che ci sono responsabilità chiare sulla strategia che è stata messa in atto quest’anno sul calendario venatorio. (..) Io sono della Lega e l’assessore competente per la caccia è della Lega, quindi il cittadino comune dice: avete sbagliato. Però io vi assicuro che faccio il consigliere regionale – lo assicura per davvero, Massardi, a scanso di equivoci, comicità involontaria –. Io mi occupo di fare leggi, la Giunta è un altro organo che si occupa di fare atti amministrativi e quindi, molto semplicemente, l’assessorato competente ha fatto un atto amministrativo, ha fatto una delibera di Giunta che è sbagliata. Mal suggerita dai funzionari. L’assessore avrà la responsabilità politica di questo errore, ma chi l’ha scritta sono i tecnici, che l’hanno indirizzato nel modo sbagliato".

"La delibera – spiega Massardi – è stata pubblicata il 17 settembre quando la legge nazionale dice che i calendari venatori devono essere pubblicati entro il 15 giugno, quindi era evidente che ci fosse un ritardo nella pubblicazione di questa delibera, quindi le associazioni animaliste hanno trovato facilità a impugnare l’atto". Quindi la delibera riparativa di Rolfi: "Si è fatto un ulteriore atto che ha peggiorato la situazione, perché da oggi (era il 25 settembre ndr ) ha aperto la caccia al merlo e alla cornacchia e di fatto è una presa per il c..o, tanti cacciatori si sentono presi in giro, dicono: “O mi mettete almeno il tordo o facciamo a meno di aprirla, la apriamo il 2 ottobre“. Era più logico aprirla il 2, ma anche lì la Giunta ha deciso per questa scelta. È difficile per me adesso difendere l’indifendibile. Io sono uno come voi – conclude Massardi liberandosi finalmente dei panni di consigliere regionale –, che ha subìto il danno di non poter andare a caccia e in più mi sento anche dare del c......e su una cosa di cui io non mi sono occupato e non mi posso occupare perché è di competenza dell’assessorato. Non sono qui a scusarmi. (...) A mio parere serve un gesto di discontinuità, qualcosa bisogna cambiare in quell’assessorato, io non so come e chi dovrà, ma qualcuno deve pagare, chi ha sbagliato deve pagare, non può esistere che si faccia finta di niente di fronte ad un disastro come questo". Ora il manifestante anti-Regione che c’è in lui prende definitivamente il sopravvento: "Ci sono delle manifestazioni in programma in questi giorni – dice Massardi –: cerchiamo di protestare pacificamente perché noi abbiamo solo da perdere. Mi rendo conto che la delusione è tanta, l’amarezza è tanta perché ci sentiamo ancora una volta presi in giro dalla nostra Regione, che non è stata capace di tutelare la caccia in Lombardia".