
Gilberto Barki
Grezzago (Milano) - Comune, epilogo scritto: sciolto il consiglio, nominato il commissario. È il viceprefetto aggiunto Sabrina Pane, già giunta a Grezzago nella giornata di ieri. Il commissariamento dopo le dimissioni di sei consiglieri di maggioranza su dieci, e "considerata l’impossibilità dell’ente di procedere alla surroga per esaurimento della lista dei candidati".
Epilogo nell’aria, ma sono un fiume in piena la rabbia e la delusione dell’ormai ex sindaco, Gilberto Barki, eletto con la lista di centrodestra Grezzago Futura nel 2019. "Affossato da due anni e mezzo di ricatti, colpito alla schiena. Questo finale è irriverente e irrispettoso nei confronti dei cittadini, che vivono un momento difficile". Il commissario rimarrà in carica per l’amministrazione provvisoria del Comune dell’Adda sino a nuove elezioni. Traguardo, salvo cambiamenti, primavera. Nella maggioranza di centrodestra vincitrice, seppure di poche decine di voti, alle ultime elezioni, problemi e incomprensioni a crescere. Prima di Natale la resa dei conti.
Le ultime dimissioni in ordine di tempo quelle del vicesindaco Daniela Caprioni e della consigliera Valeria Venz. Prima si erano dimessi il vicesindaco Luigi Mauri, l’assessore Pierangelo Comelli e altri due consiglieri. Lista esaurita, rimpiazzi anche. Mancanza di confronto e fiducia i motivi addotti dai dimissionari. "La verità - così il sindaco uscente - è che se si escludono i primi mesi dopo il voto, non è mai stato possibile lavorare. Ho avuto il gruppo contro su ogni cosa. Negli ultimi mesi hanno prevalso rancori e personalismi. Non ho ceduto al ricatto ultimo: qualcuno voleva che azzerassi la giunta, sostituendo anche il vicesindaco, l’unica che ha fatto del suo meglio". Si ferma il progetto di cambiamento: "Sono orgoglioso di quello che si stava facendo: il mercato comunale, l’area cani, il progetto telecamere. Progetti utili ai cittadini". Il futuro: "Non escludo di impegnarmi nuovamente".
E sul fronte opposizione lavora già a un nuovo gruppo politico Fausto Tavezzi, indipendente che fu candidato sindaco contro Barki nel 2019. "Una fine annunciata - dice ora - per una maggioranza disomogenea e senza un programma, unita solo dal desiderio di demolire quanto era stato lasciato loro dai predecessori. Pochi interventi realizzati, grandi incognite aperte, come quella sulla nuova scuola elementare, di cui non si sa più niente". Il progetto politico: "Per ora siamo un gruppo di persone che ha a cuore, davvero, il futuro del paese".