Maran: a Milano correnti marginali, dopo elezioni cambiare radicalmente Pd

Le riflessioni dell'assessore, recordman di preferenze alle amministrative, fuori dalle liste per le politiche del 25 settembre

L'assessore Pierfrancesco Maran

L'assessore Pierfrancesco Maran

Milano - Le liste per le elezioni politiche del 25 settembre sono state ufficialmente consegnate alla Corte d’Appello. Tra gli esclusi eccellenti, sul fronte Pd, c'è anche l’assessore comunale alla Casa del Comune di Milano, Pierfrancesco Maran, recordman di preferenze alle Amministrative del 3 e 4 ottobre 2021. Una decisione inattesa, considerando che proprio il nome di Maran era tra i più quotati solo qualche settimana fa.  Dopo quattro mandati (o meglio, tre mandati e quasi un anno) in Comune, prima da consigliere comunale di opposizione e poi, per tre volte, da assessore – le sue deleghe sono state Mobilità, Urbanistica e, ora, Casa – l'esponente Pd classe 1980 era pronto a fare il grande salto nella politica nazionale.

All'indomani dei verdetti ufficiali l'assessore di Palazzo Marino ha voluto condividere alcune considerazioni con i colleghi consiglieri e di giunta, ricordando che circa un mese fa, insieme ad altri compagni di partito, aveva lanciato un appello. "Avremmo voluto che il percorso che in un decennio ci ha portato ad avere percentuali anche doppie rispetto al Pd nazionale, fosse acquisito come buona pratica - ha detto -. A Milano il ruolo delle correnti è marginale e ampie parti della società possono votarci serenamente sapendo di sostenere un partito libero che mette insieme concretezza, visione, sviluppo, ambiente, attenzione ai diritti sociali ed individuali, nel quale possano coabitare istanze liberali e più radicali trovando il punto di sintesi",

"La necessità di assegnare seggi certi o almeno contendibili a dirigenti nazionali è stata nettamente più importante rispetto a quelli di provare a vincere i collegi e proporre agli italiani un partito che si apre e si rinnova - ha aggiunto -- È irragionevole sostenere che i candidati nei collegi siano i più competitivi disponibili e Milano è stata utilizzata come strumento di riequilibrio per esigenze di correnti e di coalizione". 

"Tutti siamo importanti e nessuno di noi deve sentirsi indispensabile, quindi queste constatazioni non possono essere affatto scuse per non dare il massimo nella sfida elettorale del 25 settembre - ha spiegato -. Dopodiché sarà necessario focalizzare le nostre energie per cambiare radicalmente il Partito Democratico, forse impegnarci anche più direttamente al suo interno". 

Infine un pensiero ad un altro importante appuntamento politico, quello delle regionali del 2023. "Non possiamo inoltre consentire che le malattie di cui soffre il partito nazionale e romano azzoppino quella che è la grande opportunità della prossima primavera: vincere per la prima volta in Lombardia - ha aggiunto -. Per riuscirci servirà che non disperdiamo lo spirito che ha animato il nostro documento e che ci sarà utilissimo anche per il governo della nostra città". 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro