Elezioni, ecco i promossi e bocciati. Pd e azzurri: esclusi eccellenti, mappa delle sfide

La Regione schiera 4 assessori. Forza Italia lascia a casa Gallera, Bestetti e Musella. Fra i Dem confermato il no a Maran Per Fontana rimpasto obbligato se Sala, De Corato, Magoni e Rizzoli andranno a Roma

Elezioni in una foto di archivio

Elezioni in una foto di archivio

Milano - Promossi e bocciati. Con le liste per le elezioni politiche del 25 settembre ormai ufficialmente consegnate alla Corte d’Appello – la scadenza era fissata ieri alle 20 – è tempo di bilanci nei principali partiti del centrodestra e del centrosinistra. Una conferma, intanto, rispetto alle previsioni della vigilia: leader quasi tutti in campo in Lombardia, da Matteo Salvini (Lega) per il Senato a Giorgia Meloni (FdI) per la Camera fino al segretario del Pd Enrico Letta (Camera) all’azzurro Silvio Berlusconi (Palazzo Madama), al pentastellato Giuseppe Conte e al numero uno di Italia Viva Matteo Renzi per il Terzo Polo. Saranno loro a provare trainare liste e coalizioni da qui al voto. Dai capilista agli esclusi. In Forza Italia si registra il maggior numero di delusioni. Aspiravano a una candidatura l’ex assessore all Welfare Giulio Gallera, il consigliere comunale milanese e commissario dei giovani azzurri Marco Bestetti e il deputato uscente e segretario provinciale dei berlusconiani Graziano Musella. Nessuno dei tre ce l’ha fatta.

Gallera ha pagato l’effetto Covid in Lombardia, che gli è costato il posto da assessore a Palazzo Lombardia. A Bestetti non è stata perdonata l’eccessiva vicinanza al ministro Mariastella Gelmini, che ha abbandonato FI per aderire ad Azione di Carlo Calenda. Il Coordinamento nazionale di Forza Italia Giovani, intanto, ieri, a liste consegnate, ha vergato un duro comunicato contro i vertici del partito, in cui "esprime sincera delusione e profonda amarezza per le scelte compiute nella composizione delle liste elettorali, che hanno completamente escluso da qualsiasi posizione utile una rappresentanza, anche minima, delle nuove generazioni di dirigenti del nostro partito".

Secondo alcune indiscrezioni forziste, invece, Musella avrebbe pagato il fatto di essere in arretrato con le quote da versa al partito in quanto deputato. Gli esclusi eccellenti, però, non ci sono solo tra gli azzurri. Confermata l’assenza dalle liste del Pd dell’assessore comunale alla Casa Pierfrancesco Maran, recordman di preferenze alle Comunali dello scorso ottobre. Sul fronte Terzo Polo, la lista costituita da Azione e Italia Viva, l’esclusione che ha fatto più clamore è stata quella di Gabriele Albertini, che ha provocato scintille tra l’ex sindaco di Milano e il leader di Azione Carlo Calenda. Tra i grillini, invece, spicca l’assenza dell’ex viceministro allo Sviluppo economico Stefano Buffagni, che paga il limite dei due mandati in Parlamento stabilito dai 5 Stelle. Al suo posto, però, in lista c’è il fratello Davide Buffagni.

Le liste del centrodestra, infine, confermano l’effetto domino che il voto del 25 settembre potrebbe provocare in Regione. Si va verso un rimpasto di Giunta. Sì, perché sono quattro gli assessori candidati alle Politiche che, in caso di elezione, dovrebbero lasciare Palazzo Lombardia: Riccardo De Corato (Sicurezza), di FdI, candidato nel collegio uninominale di Rozzano per la Camera; Fabrizio Sala (Istruzione), in corsa nella lista proporzionale di FI per la Camera a Monza; Lara Magoni (Turismo), nel listino di Lombardia 3 di FdI per la Camera; Melania Rizzoli (Formazione), in Lombardia 2 per FI alla Camera.

 

 

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