Elezioni comunali 2022, a Sesto San Giovanni 6 candidati per la poltrona di sindaco

Quindici liste e 360 aspiranti consiglieri comunali nella città conquistata dal centrodestra nel 2017 per la prima volta

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Sesto San Giovanni (Milano) - Sei candidati sindaco, per 15 liste e 360 candidati al consiglio comunale di Sesto San Giovanni, protagonista dell’hinterland di Milano in queste elezioni amministrative. Roberto Di Stefano dovrà trovare la conferma dopo aver portato nel 2017 il centrodestra a governare per la prima volta l’ex Stalingrado d’Italia. Se cinque anni fa era a capo di Forza Italia, oggi il sindaco uscente è uno degli esponenti di spicco della Lega, che si presenta insieme a Fi, Fratelli d’Italia, Amiamo Sesto e la civica Di Stefano Sindaco dove è confluita oltre la metà del vecchio polo civico di Sesto nel Cuore dell’ex vicesindaco Gianpaolo Caponi, che in questa tornata ha deciso di non ripresentarsi nonostante le accuse di malgoverno della Giunta. Campagna elettorale da 16.750 euro, secondo i preventivi depositati dalle liste, appena 10 pagine di programma elettorale dove si va in continuità con le opere non completate in questi anni, dalla riapertura della piscina Olimpia di via Marzabotto alle ciclabili fino al polo per famiglie nell’ex nido Montessori. Un programma che riparte dalla sicurezza con l’annuncio di “rafforzare il turno notturno della polizia locale e la videosorveglianza”. Tra gli impegni, lo studio fattibilità per un palazzetto per pallavolo e basket, per un canile e il cimitero degli animali (che era già contenuto nel vecchio programma), la riqualificazione della fornace e la realizzazione della nuova metrotranvia Sesto Fs/Adriano. Infine, compare nelle 10 pagine anche il nuovo stadio sulle aree Falck, “sempre che le società private siano disponibili”.

Gli sfidanti

Il centrosinistra si è affidato a Michele Foggetta, educatore con un passato da consigliere comunale e segretario di Sinistra Italiana. Una coalizione larga per l’esponente di sinistra, che ha vinto le primarie: Pd, M5Stelle, Per Foggetta Sindaco (dove sono presenti Sinistra Italiana e Europa Verde) e le civiche Cittadini in Comune e Michele Foggetta Sindaco. Preventivo da 16mila euro per una campagna elettorale poco social e molto nei gazebo, con 36 pagine il suo è il programma più lungo. Tra le novità che si propone di introdurre, ci sono centri di aggregazione giovanile, lo sportello antidiscriminazione e uno sportello lavoro per far incontrare domanda e offerta, oltre a “un piano di investimenti che premi imprenditori nuovi e supporti le vie del commercio”. Si punta a un distretto diffuso della cultura anche con laboratori scolastici sulla storia di Sesto e, in materia ambientale, l’applicazione del modello comuni rifiuti zero con un incentivo a tutti i locali pubblici a diventare plastic free. Tra le idee, il “Comune ambulante” con un punto mobile per incontrare i cittadini e i town meeting con la parola ai sestesi una volta all’anno.

L’avvocato Massimiliano Rosignoli è il candidato scelto da Sesto Liberale e Democratica, lista appoggiata da Azione e Italia Viva. Spesa prevista di 9.250 euro, di cui oltre la metà coperta di contributi dei candidati in consiglio, il programma si articola in 10 pagine. La parola d’ordine è la rigenerazione della città in ogni ambito, dalla macchina comunale fino al verde e ai servizi. Si parte dalla strada con la riqualificazione visiva attraverso la street art, la valorizzazione dell’archeologia industriale, la creazione di “un luogo dove concentrare attività enogastronomiche e culturali, con botteghe di eccellenza e la vendita di prodotti a km zero”. Si ripropone il vecchio cavallo di battaglio dell’eliminazione del casello alla Pelucca (proposto anche da Foggetta), la realizzazione del portierato e della custodia sociale nei condomini e nei quartieri e la creazione di comitati di monitoraggio sui cantieri delle aree Falck.

Tra i veterani della politica cittadina, presente già dagli anni ’90, c’è Paolo Vino, candidato per le liste Giovani Sestesi e Lista popolare X Sesto che hanno dichiarato un preventivo di 2.770 euro per questa campagna. Si rilancia la pedonalizzazione del centro storico, chiesta da anni da Vino, e si propone un percorso cittadino di 10 chilometri illuminato per correre e camminare. Nelle 12 pagine di programma anche la creazione di no tax area e fab-lab, l’eliminazione della tosap (la tassa di occupazione di suolo pubblico) per le attività commerciali di somministrazione, l’estensione del wifi e la nascita di una tv online cittadina. In campo sociale, una nuova casa di riposo, uno sportello per i padri separati e l’impegno a riportare tutti i nidi a gestione diretta del Comune (oggi alcuni sono gestiti da Fondazione Generiamo, onlus a partecipazione totale del municipio).

Silvio La Corte corre da solo per la Coalizione della Sinistra, con una campagna da 2.500 euro. Costruzione di nuovi nidi comunali, manutenzione dei 150 alloggi popolari sfitti, inaugurazione di una struttura di educazione permanente contro l’analfabetismo funzionale sono i punti principali di un programma di 17 pagine che guarda ai servizi, all’inclusione e che dice “no” ai grandi progetti come l’eventuale stadio sulle aree Falck e il nuovo impianto in via di realizzazione da Cap Holding che brucerà i fanghi. La Corte si propone anche di riaprire SpazioA, il vecchio bar e centro eventi di SpazioArte dismesso da anni, creare un polo multimediale come Il Pertini di Cinisello Balsamo e una commissione dedicata alla sicurezza sul lavoro in Comune.

Infine, Eleonora Tempesta è l’unica donna candidata alla carica di sindaco di questa tornata elettorale. È il nome scelto da Italexit, che riunisce molti ex grillini. Campagna da 3mila euro, programma di appena 6 pagine in cui si punta soprattutto sui piani di lavoro garantito, sull’apertura di hub di imprese etiche e sulla detassazione locale per rilanciare l’occupazione cittadina. Tra le proposte anche “nuovi spazi verdi per la coltivazione sociale con nuovi orti urbani per creare una produzione a km zero autoprodotta e a disposizione dei cittadini”.  

 

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