Crisi dell'edilizia, Regina De Albertis: "Salva-prezzi nei cantieri"

De Albertis: costi delle materie prime, opere in crisi e rischio di gare deserte

Regina De Albertis

Regina De Albertis

Regina De Albertis, presidente di Assimpredil Ance di Milano, Lodi, Monza e Brianza, quali sono le richieste delle imprese edili al governatore lombardo rieletto Attilio Fontana?

"Con Fontana vogliamo subito iniziare a lavorare su questi punti: politiche di sostegno alla crescita delle nostre imprese con particolare attenzione a transizione ecologica, digitalizzazione, innovazione e formazione dei giovani; aiuto al tessuto delle piccole e medie imprese attraverso una chiara strategia di partenariato tra grandi e piccole imprese: in tal senso abbiamo siglato un protocollo con il Comune di Milano nel settembre 2022 e ora chiediamo a Fontana che venga attuato anche a livello regionale; sostegno allo sviluppo sostenibile del territorio, cioè attenzione ad ambiente, bonifiche e rigenerazione urbana; revisioni dei prezzari regionali delle materie prime per realizzare le opere collegate al Pnrr e alle Olimpiadi 2026".

I prezzi alti delle materie prime restano un’emergenza?

"Nell’ultimo anno sono aumentati del 30%. La Regione Lombardia a gennaio ha emanato un nuovo prezzario che però non è in linea con quelli che sono i valori di mercato. Auspichiamo, dunque, che entro il 31 marzo Palazzo Lombardia riveda il prezzario. Altrimenti si rischia che le gare per le opere vadano deserte o che i lavori non vengano completati".

Nel 2023 i prezzi delle materie prime potrebbero ridursi per effetto della ripresa?

"Il 2023 potrebbe essere un anno di assestamento. Ma non si tornerà ai prezzi precedenti".

Regione e Comune hanno vertici di colori politici diversi che dovranno confrontarsi ancora almeno fino al 2026. Ci sono temi su cui è necessario un accordo immediato tra il sindaco Giuseppe Sala e il governatore Attilio Fontana?

"Comune e Regione devono trovare accordi, perché gli scontri rischiano di bloccare gli operatori. Un esempio? La rigenerazione urbana, in cui c’è una duplice competenza: milanese e lombarda. Due anni fa c’è stato uno stallo sul nostro territorio perché la legge regionale sul riutilizzo di immobili dismessi grazie a incentivi volumetrici è stata bloccata dal Comune di Milano. Questo conflitto ha bloccato gli operatori per un anno e mezzo. Un altro esempio? L’housing sociale. Non va bene che Milano stia diventando una città solo per ricchi: gli enti locali e i privati devono lavorare insieme per far sì che i giovani possano restare a vivere a Milano".

A che punto siamo sulle opere per i Giochi del 2026?

"Ci sono dei ritardi e non tutte le opere programmate saranno messe a terra, ma quelle per le gare olimpiche saranno realizzate. Abbiamo ancora tre anni ma bisogna lavorare in modo assiduo".

Il Governo. intanto, ha approvato il dl sulla cessione dei crediti dei bonus edilizi.

"Siamo molto preoccupati perché sembra che il Governo abbia deciso di bloccare per sempre la cessione di nuovi crediti da bonus senza però aver individuato prima una soluzione per sbloccare quelli in corso. Questo vuol dire affossare famiglie e imprese sane che invece hanno investito e creduto in questo strumento. Si possono cambiare le regole, ma non in modo retroattivo".

 

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