
L'Islam impone alle donne di non uscire di casa col capo scoperto o con altre parti del corpo visibili
Milano, 4 febbraio 2025 – Polemiche al Consiglio regionale della Lombardia dove oggi saranno discusse due mozioni, una della Lega che chiede di vietare l'uso del velo come il burqa o il niqab negli edifici pubblici, anche quelli comunali, e nelle scuole, e una di risposta presentata dal Pd per ribadire "che nessuno può imporre alle donne come vestirsi, sia esso uno Stato, una Regione, una famiglia, singoli individui o altro, riaffermando la centralità dei diritti delle donne e della loro autodeterminazione". Il documento del Carroccio – che era stato presentato la scorsa settimana insieme a una proposta di legge nazionale e a un'interrogazione al Parlamento europeo sempre sullo stesso tema - impegna anche la giunta a dare piena attuazione alla delibera del 2015 della Regione che vieta il burqa nei luoghi pubblici della Lombardia.

Critiche e risposte
La mozione è stata criticata non solo dalle opposizioni ma anche dalla comunità islamica, alla quale replica a sua volta la consigliera leghista Silvia Scurati: "Dovrebbero pensare ai diritti delle donne, mi pare che siano un po' carenti in questo senso". La consigliera, che è anche prima firmataria della mozione, si rivolge : "Chiediamo al governo di valutare di vietare qualsiasi forma di copertura del viso e del capo, soprattutto nei luoghi scolastici per le ragazzine di minore età, questo è il punto. Vogliamo farlo perché crediamo nell'integrazione vera, quando saranno adulti potranno fare tutto ciò che credono".

Majorino: “Che buffonata”
Per il capogruppo del Pd in Regione Lombardia Pierfrancesco Majorino questa "è una buffonata clamorosa della Lega" visto che "c'è già una legge molto chiara, non è che si può andare in giro in tutti luoghi a volto coperto. La Lega – commenta – periodicamente vuole discutere delle sue ossessioni per non parlare dei veri problemi che deve affrontare in questa Regione, come le liste d'attesa in sanità e il disastro rappresentato da Trenord". Secondo il capogruppo del M5s Lombardia Nicola Di Marco la mozione della Lega "è la solita trovata becera di strumentalizzazione che vuole colpire una comunità integrata all'interno di Milano e della Lombardia".