
Walter Mazzarri durante Inter-Cagliari (Ansa)
Milano, 1 ottobre 2014 - Non c’è tempo per tirare il fiato, anche se l’Inter ne avrebbe davvero bisogno. Gli impegni ravvicinati, risultato di un calendario fittissimo con sei partite in venti giorni, hanno messo in mostra le prime difficoltà atletiche dei nerazzurri. Lo ha ammesso anche lo stesso Mazzarri al termine della pesante sconfitta col Cagliari: «Ho sbagliato a scegliere i giocatori, molti erano affaticati». Anche gli uomini su cui si doveva costruire la rinascita della squadra, i nuovi mastini in nerazzurro, non sono riusciti a reggere con continuità i 90’ contro i sardi. Medel, stravolto, ha dovuto far posto a Guarin alla fine del primo tempo.
Vidic non ha ancora preso le misure con il calcio italiano e ha condannato i compagni al secondo rigore a sfavore in sole quattro gare (anche se a sentire il tecnico è stato un errore causato dalla poca lucidità). Poi Palacio che, almeno per ora, è un lontano cugino di quel giocatore ammirato la passata stagione. L’argentino corre, ma non è in grado di rendere come lo scorso anno quando macinava chilometri ininterrottamente, intercettando qualsiasi pallone superasse la metà campo avversaria. Ci prova, Palacio, a mettersi al servizio dei compagni, ma tutto va a discapito della precisione sotto porta. E a questa Inter manca enormemente la sua qualità tecnica e atletica.
Viene da chiedersi, però, come sia possibile un tale crollo dopo sole cinque giornate di campionato. Il sergente Mazzarri ha sempre fatto della durissima preparazione estiva un marchio di fabbrica. Le corse in altura nel ritiro in Trentino, le amichevoli, la tournée negli Stati Uniti, i preliminari di Europa League, avrebbero dovuto garantire una prestanza che domenica a San Siro non si è vista. E ci sono ancora due partite ad attendere i nerazzurri prima della sosta del campionato.
La prima domani contro la squadra tosta e fisica del Qarabag, la seconda domenica al Franchi contro una Fiorentina che per quanto in crisi ha una qualità tecnica più che temibile. Turnover in vista? Quasi certo a questo punto. I Problemi di Mazzarri, poi, non si riducono solo al fiato corto dei suoi. Perché con il Cagliari ha preoccupato anche lo spirito arrendevole e poco agguerrito. Ed è atipico per una squadra allenata dal tecnico toscano. Ma se sull’atteggiamento basta strigliare la squadra come ha già fatto con la ripresa degli allenamenti, è difficile ricaricare atleticamente la formazione con così pochi giorni a disposizione. Probabilmente l’Inter fatica a prendere il ritmo con gli impegni infrasettimanali, ma come lo si dice a Thohir che sogna già la Champions?