NICOLA PALMA
Cronaca

L’antisemita della porta accanto. Insospettabile operaio ecuadoriano incastrato per i murales sfregiati

Via Amari, deturpate per due volte a febbraio le opere del writer Palombo con Bruk, Segre e Modiano. Denunciato dalla Digos un trentacinquenne che frequenta abitualmente la zona. "Sono contro Israele".

Via Amari, deturpate per due volte a febbraio le opere del writer Palombo con Bruk, Segre e Modiano. Denunciato dalla Digos un trentacinquenne che frequenta abitualmente la zona. "Sono contro Israele".

Via Amari, deturpate per due volte a febbraio le opere del writer Palombo con Bruk, Segre e Modiano. Denunciato dalla Digos un trentacinquenne che frequenta abitualmente la zona. "Sono contro Israele".

La bandiera israeliana sfregiata e il volto della scrittrice ungherese Edith Bruck cancellato da uno dei muri perimetrali della caserma Montello. E poi gli scarabocchi celesti sulle stelle di David appuntate sui giubbotti anti-proiettile messi addosso alla stessa Bruck, alla senatrice a vita Liliana Segre e a Sami Modiano, sotto la scritta in tedesco "Arbeit macht frei" e accanto a Papa Francesco col cartello "Antisemitism is everywhere". Due blitz in pochi giorni, a febbraio. Due raid per deturpare i murales dedicati da AleXandro Palombo (l’altro in Centrale non ha avuto miglior sorte) ai testimoni della Shoah proprio nell’ottantesimo anniversario della liberazione di Auschwitz.

Tre mesi dopo, gli investigatori della Digos hanno attribuito quei blitz a una sola persona: un operaio ecuadoriano di 35 anni, ignoto alle forze dell’ordine e slegato da qualsiasi circuito antagonista o pro Pal. L’insospettabile della porta accanto – che la zona la frequenta abitualmente per motivi familiari e professionali – è stato denunciato per danneggiamento con finalità discriminatorie. Il profilo tratteggiato dalle indagini dei poliziotti della sezione investigativa, guidati dal dirigente Antonio Marotta, è quello di una persona che negli ultimi anni ha sviluppato un fortissimo sentimento antisemita, innescato dall’offensiva di Israele nella striscia di Gaza dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. Così un uomo che non aveva mai manifestato idee simili, almeno in pubblico, non ha esitato a danneggiare i murales di Palombo: in un caso, ha agito nelle prime ore del mattino, prima di andare a lavoro; in un’altra occasione, ha colpito di sera. È stata proprio la reiterazione del gesto a consentire agli agenti di avere più immagini da analizzare, nonché a far ipotizzare loro che si trattasse di una persona che non era casualmente di passaggio in via Amari. Da lì i servizi di osservazione e la ricostruzione del possibile percorso attraverso i filmati delle telecamere hanno portato la Digos a un’identità ben precisa. Le indagini proseguono per dare un nome pure a chi continua a oltraggiare i "Simpson deportati" vicino al Memoriale della Shoah, con assalti simili a quelli che hanno messo nel mirino le opere in zona Mac Mahon.

"Non è una “bravata”. È un’offesa grave a tutte e tutti, è come sfregiare la memoria sulla quale si basa la nostra convivenza sociale ed è nata la nostra Costituzione. Denunciamo un clima di odio, intolleranza e anche indifferenza che ce ne ricorda purtroppo altri", aveva detto all’epoca la segretaria del Pd Elly Schlein. "Nella mia vita non avrei mai pensato che si potesse verificare una cosa del genere. Mi preoccupa questo clima, occorre compattezza", la riflessione amara del governatore Attilio Fontana. "Milano non è questo", aveva scandito la presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi in apertura di seduta.