LAURA LANA
Cronaca

Ricerca choc "La violenza? Se ti vesti così..."

Cinisello, il sondaggio ActionAid presentato durante l’Edufest: un giovane su 5 pensa che "l’abbigliamento possa provocare il maschio"

ActionAid la presentato a Cinisello la ricerca che ha coinvolto 14mila giovani

ActionAid la presentato a Cinisello la ricerca che ha coinvolto 14mila giovani

Un giovane su cinque pensa che non sia violenza toccare le parti intime di una persona senza il suo consenso. È quello che emerge dalla ricerca che ActionAid ha condotto in questi anni e che è stata presentata a Cinisello durante Edufest, il festival dell’adolescenza. "Ci siamo resi conto che nella fascia di adolescenti e pre-adolescenti non si parlava più solo di bullismo o cyberbullismo ma proprio di violenza tra pari. E forme molto differenti - ha spiegato Maria Sole Viccioli -. Ad esempio, nelle classi totalmente femminili delle scuole professionali la violenza verbale e fisica è simile a quella maschile". C’è un anello mancante, dice l’esperta, ed è proprio l’analisi del fenomeno. "Per questo sono state promosse due ricerche: una sulla violenza digitale e una sulla violenza a 360 gradi. Abbiamo indagato la persistenza degli stereotipi. Oggi pensiamo che i ragazzi non diranno mai “Il rosa è da femmina e il blu da maschio”. Ma in realtà non è così".

La ricerca ha coinvolto un campione di 14mila giovani, per approfondire come percepiscono il rapporto con l’altro e cosa è violenza e cosa non lo è. Quali pregiudizi e luoghi comuni impattano sulla loro vita. "Quattro ragazzi su 5 pensano che la donna possa sottrarsi, se vuole, a un rapporto sessuale. Un giovane su cinque pensa ancora che una ragazza con il suo abbigliamento possa provocare una molestia o un rapporto non consensuale. C’è un background sociale e culturale ancora molto forte, un patriarcato ancora molto persistente anche a livello individuale". L’indagine che ActionAid sta conducendo adesso vede un’analisi comparata con un questionario sottoposto anche agli adulti. "Emerge quanto ancora la cultura musicale influenzi negativamente gli stereotipi e l’amore tossico, soprattutto sull’adolescenza. C’è una correlazione anche nel rapporto con il proprio corpo. I ragazzi, che hanno problemi con le relazioni, hanno anche problemi con le loro percezioni personali sul proprio corpo".

Con il progetto Youth for Love, l’associazione entra nelle scuole con un programma di azione insieme ai territori. "L’educazione affettiva e sessuale non è solo biologia ma è educazione alle relazioni, alla lettura di cosa è consenso e cosa non lo è, al rispetto, a come le relazioni si instaurano anche con il mondo adulto. C’è bisogno di expertise pedagogica e metodologica. A settembre la nuova indagine ci dirà anche come i ragazzi si sentono ascoltati e coinvolti. Intanto, a tutti loro dico di far sentire la loro voce quando qualcuno li fa sentire sbagliati".