
Gli Iam, band storica dell'hip hop francese
Milano, 7 aprile 2016 - A metà degli anni ’80 l’hip-hop francese sembrava arenarsi nell’arcipelago delle goffe e innumerevoli imitazioni di quello americano. Sul finire del decennio, però, fecero ingresso sulla scena gli Iam, contribuendo non poco ad invertire la rotta, tanto da guadagnarsi il rispetto e l’ammirazione dei colleghi a stelle e strisce. Al tappeto sonoro dominante, basato su samples molto lunghi e grezzi presi in prestito dal funky, il gruppo cominciò a inserire sperimentali sonorità etno-africane, fino ad includere nelle loro canzoni qualche inserto elettronico. Nacque così una corrente hip-hop completamente originale e indipendente. Era il 1989. Cominciò tutto a Marsiglia, autentico crogiuolo di razze e culture. Più precisamente nelle sue banlieues.
È qui che PhilippeFragione, conosciuto anche con il nome di Akhenaton, riuscì ad aggregare il sestetto insieme a Eric Mazel (DJ Khéops), Geoffroy Mussard (Shurik’N), Pascal Perez (Imhotep), François Mendy (Kephren) e Malek Brahimi (Freeman). Da allora la formazione ha all’attivo più di trenta progetti fra album, Ep, compilation e mixtape. A trent’anni di distanza dalle prime rime abbozzate nello studio casalingo di Marsiglia, il gruppo farà tappa in Italia. E lo farà domani (8 aprile) per un unico appuntamento live ai Magazzini Generali.
L’occasione perfetta per ascoltare storie di periferia cariche di atmosfere nostalgiche, per assaporare quella rabbia politica e cosciente capace di mescolare amore e odio in una canzone sola. Tutto in dialetto marsigliese, talvolta contornato da napoletano, algerino e malese. La loro storia è ormai una leggenda che ha travalicato i confini della Francia. La svolta avvenne nel 1994 con il secondo lavoro discografico, “Ombre est lumière”. A fare da traino fu il singolo “Je danse le mia”, che divenne immediatamente un successo con oltre 500 mila copie vendute e che rimase in vetta alla Top 50 per ben 8 settimane consecutive.
Ma l’autentica consacrazione degli Iam risale al 1997, anno dell’uscita del disco “L’Ecole du Micro d’Argent” che all’epoca vendette 1 milione e mezzo di copie. Disco d’oro in soli dodici giorni dalla sua uscita. Punto fermo nella storia del rap francese. Per chi ancora si domandasse quale sia il significato dell’acronimo che da il nome alla band, non resta che l’imbarazzo della scelta. Al di là della traduzione inglese di “Je Suis”, la sigla Iam si presta ancora oggi a svariate interpretazioni fra cui “Invasion Arrivée de Mars” (Marte è loro comune metafora per indicare la città di Marsiglia), “Imperial Afro-asiatic Men” o “Indépendantistes Autonomes Marseillais”, o ancora “Italien-Algérien-Malgache”.
Venerdì 8 aprile ai Magazzini Generali (via Pietrasanta 16) alle 21.
francesca.nera@ilgiorno.net