Milano, 19 gennaio 2017 – Il loro progetto musicale ha conquistato anche l’ultima edizione del Pending Lips Festival, aggiudicandosi così anche l’apertura del live degli His Clancyness al CarroPonte di Milano. Gli Edless (Fabio Bonvini alla voce e chitarra, Giorgio Pasculli alle chitarre, Marco Bonvini al basso, Niccolò Rocco alla batteria e alle percussioni e Leonardo Musumeci al synth e drum machine) saliranno venerdì sera sul palco del Linoleum, al Rock’n’Roll di Milano. Prima dell’esibizione, ecco le nostre sei domande di rito. La scintilla: quando nasce il gruppo? “Abbiamo iniziato a suonare insieme grazie al periodo del liceo e dei primi anni di università. Questo ci ha permesso di crescere influenzandoci a vicenda e di imparare a suonare come gruppo. Il progetto attuale, tuttavia, è nato solo a fine 2013, quando ci siamo concentrati esclusivamente nella scrittura di inediti, muovendoci verso una musica più sperimentale e personale”. Ci spiegate il nome? “È nato in maniera abbastanza casuale, ci piaceva il suono più che altro. A posteriori poi ci siamo divertiti ad attribuirgli diverse origini e diversi significati, come ad esempio quello sostanzialmente astratto legato al personaggio di Ed, che abbiamo provato a rappresentare in una breve trilogia a cartone animato dal titolo ‘I Am Ed’ (vi invitiamo ad andarla a vedere sul nostro canale youtube)”. Il vostro cavallo di battaglia? “Difficile indicare un solo pezzo o un solo elemento, ognuno ha un po’ il suo gusto. Ci piace piuttosto pensare la nostra produzione in maniera unitaria e cercare di curare nel dettaglio i brani, approfondendone le dinamiche e dividendoli spesso in più parti per creare una specie di storia, di colonna sonora (per farvi un’idea ascoltate “What If” dal nostro ultimo ep “Belotus”)”. Progetti in cantiere? “Fare date live per promuovere il più possibile il nostro ultimo ep “Belotus” e nel frattempo lavorare a nuove idee per tornare presto in studio a registrare, sperimentando magari una forma canzone più usuale e concisa, i classici tre minuti che forse mancano all’interno dei nostri lavori”. Consigliateci almeno una band emergente che faremmo bene ad ascoltare. “Ci viene naturale parlare dei gruppi con cui abbiamo condiviso il palco nell’ultimo periodo. Di recente siamo rimasti molto colpiti da tre band che abbiamo conosciuto in occasione del Pending Lips Festival di Sesto San Giovanni: gli Zebra, i Krang e i Nastri. Poi dobbiamo menzionare i Soviet Soviet e Francesco Motta; aver condiviso un concerto con artisti di questo calibro è stata una grande lezione di professionalità”. Un aggettivo con cui descrivereste la piazza musicale milanese? “Schizofrenica forse? Difficile a dirsi, è quasi impossibile per noi delineare una scena precisa in un panorama così vasto come quello di Milano. Si può trovare di tutto, dal cantautorato all’elettronica al post punk. Di certo non ci si annoia”.
MilanoMilano e le band emergenti: sei domande agli Edless / VIDEO