Trenord, scocca l’ora delle gare dopo il pressing delle Authority

Dal quella dei Trasporti e dal Garante della Concorrenza ripetuti solleciti: contratto di servizio illegittimo. Ora ecco la svolta della Regione Lombardia, si inizierà dalle linee bus gestite dall’azienda ferroviaria

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Milano, 16 aprile 2024 – Tanto tuonò finché piovve la gara. Sembra questo il titolo più appropriato per il carteggio avvenuto in questi anni tra la Regione Lombardia, da un lato, e due Autorità, dall’altro: quella Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) e quella di Regolazione dei Trasporti (ART). Al centro del carteggio il contratto di servizio di Trenord.

Partendo dalla fine, il Garante della Concorrenza, come prassi, ha formalizzato il proprio parere sull’ultimo contratto sottoscritto da Palazzo Lombardia con la propria controllata, quello che affida a Trenord il servizio ferroviario regionale per altri 10 anni, fino al 2033. Una scelta, questa, che ha fatto storcere il naso all’AGCM: "In una prospettiva concorrenziale – si legge nel parere –, l’Autorità non può che esprimere perplessità in relazione all’affidamento decennale, senza alcuna procedura ad evidenza pubblica, del servizio ferroviario, effettuato a ridosso della scadenza del periodo transitorio previsto dal regolamento comunitario". Detto altrimenti: il regolamento europeo contemplava la possibilità di procedere ad affidamenti diretti fino al 24 dicembre 2023, la delibera con la quale la Giunta ha prorogato il mandato di Trenord è del 27 novembre 2023 – sul filo della scadenza ma in linea con le norme – e la proroga, come detto, è di 10 anni. Una volta espressa tale perplessità, il Garante si focalizza su un aspetto del contratto di che, invece, ritiene illegittimo: l’affidamento diretto a Trenord anche dei "servizi automobilistici sostitutivi o integrativi dei servizi ferroviari di interesse regionale o locale".

Si tratta dei servizi e delle linee bus con le quali Trenord assicura il trasporto pubblico in via temporanea o strutturale, a seconda dei casi. Per quanto riguarda i servizi bus che "sostituiscono o integrano la modalità ferroviaria in modo continuativo", il Garante rileva che "la norma impone l’affidamento tramite procedure competitive ad evidenza pubblica". Ma nel contratto di servizio la Regione non si impegna a indire gare, si limita ad "una previsione generica". Da qui la presa di posizione del Garante che "ritiene la deliberazione della Giunta in contrasto con la legge" e invita la Regione "a comunicare entro 60 giorni dalla ricezione del parere le iniziative adottate per rimuovere le violazioni della concorrenza" già esposte.

Nel parere si evidenzia, in aggiunta, che la questione è datata, che l’Autorità di Regolazione dei Trasporti aveva già avanzato analoga richiesta nel 2021 oltre che nel 2023. Da qui la critica all’"inerzia della Regione". Ora la Giunta ha provveduto: la delibera approvata il 25 marzo prevede di indire la gara per i servizi bus entro il 30 giugno 2025 "con previsione di aggiudicazione entro il primo semestre del 2026 e avvio dei servizi dal primo gennaio 2027".

Resta aperto il tema della soglia minima del 15% delle linee ferroviarie da mettere, anche in questo caso, a gara. Critico Simone Negri, consigliere regionale del Pd: "Vicenda paradossale. Col nostro accesso agli atti apprendiamo che la Regione, ce lo dice AGCM, compie una deliberazione illegittima. E che non si tratta di un errore perché ART per due volte prima della sottoscrizione del nuovo contratto aveva preavvisato la Regione rispetto all’obbligo di mettere a gara i servizi automobilistici. Pur consci dell’irregolarità, hanno forzato. Ora corrono ai ripari perché braccati da due Autorità Nazionali. Colpisce che un’istituzione pubblica così importante prenda decisioni illegittime nella piena consapevolezza di farlo e l’inerzia con cui questa Giunta gestisce servizi tanto delicati per i lombardi".

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