
A lezione di panificazione ma anche di innovazione culturale
Milano, 16 ottobre 2022 - Si semina. Si impasta. Si rigenera un luogo a partire dal grano, dalla terra. Non è una scuola tradizionale quella che si è aperta lunedì nella periferia sud della città: è la "Scuola del Pane e dei Luoghi, Madre Project" per futuri imprenditori, panificatori e innovatori culturali che, partendo dalla farina e dalla didattica dell’agricoltura, attiveranno spazi culturali e botteghe di prossimità. Un progetto realizzato grazie alla seconda edizione del crowdfunding civico del Comune (raccolti 37.700 euro a cui se ne sono aggiunti 48mila dall’Amministrazione).
Promotori, l’organizzazione Terzo Paesaggio, Avanzi Spa e Davide Longoni, che ha sviluppato una sorta di "retro-innovazione" nel settore della panificazione recuperando l’antica tecnica della lievitazione naturale con pasta madre e che coltiva cereali nel parco della Vettabbia producendo il pane agricolo-urbano di Chiaravalle. Accanto a lui, i primi 5 ragazzi del campus inaugurato lo scorso lunedì stanno mettendo “le mani in pasta“ nel suo laboratorio di via Tertulliano 68. Ogni allievo ha alle spalle un percorso diverso: Silvia Rota, di 29 anni, è laureata in Lingue e ha conseguito un master in Sostenibilità della filiera agoalimentare.
"Mi aspetto di perfezionare le mie tecniche di panificazione. Voglio dare forma alla mia idea imprenditoriale del pane, immaginando come si relazionerà con il territorio attorno". Marco Gennaci, di 29 anni, è approdato alla farina dopo anni di lavoro manuale nel campo dell’edilizia e del giardinaggio. "Vorrei trovare risposte e strumenti su come affrontare questi tempi. Vorrei ritrovare il contatto con il principio-pane, cura per questa era". Il ventisettenne Amerigo Ambrosi, architetto, con un dottorato in corso in Urbanistica, si aspetta "di atterrare in una terra ibrida tra pianificazione e panificazione".
Nel gruppo anche Adriana De Pascali, di 31 anni, diplomata al liceo scientifico, che lavora per Davide Longoni da un anno. "Vorrei imparare come funziona il panificio a 360 gradi, ampliare la mia conoscenza sui cereali e sui processi che dal chicco portano al pane che mangiamo. Mi piacerebbe anche imparare a fare impresa per costruire qualcosa di mio in un prossimo futuro". Il primo ciclo sarà di venti giorni. La scuola si rivolge a persone, senza limite di età né particolari requisiti formativi e/o professionali, interessate a sviluppare competenze sui temi della panificazione, della progettazione e del business modeling.
Ma anche a professionisti con attività già avviate. "Il pane – commenta Andrea Perini, di Terzo Paesaggio – è un elemento centrale per la costruzione di relazioni fertili, con l’ambiente e le comunità che lo abitano. Partiamo da qui. Attorno a questo concetto di pane si sviluppa l’impresa. E l’impresa è ancorata al luogo in cui si sviluppa: fondamentali sono quindi i progetti di rigenerazione urbana. Di fronte all’abbazia di Chiaravalle, antica cattedrale dell’agricoltura europea, vogliamo sviluppare un nuovo modello di città contemporanea. Proprio in questo quartiere, in cui mancano servizi, isolato dal resto della città, ma che ha un potenziale immenso".
A novembre ci sarà la semina, coinvolgendo i bambini. "L’obiettivo – continua Perini – è far partecipare mille bambini delle scuole del quartiere Corvetto. Per loro ci saranno anche laboratori di panificazione e, alla fine, una grande festa con le famiglie". "Questa – commenta Longoni – è un’attività di alta formazione, con impatto sociale sul territorio. Il pane agricolo urbano ci riporta alle radici ma nello stesso tempo traccia la strada per il futuro".