Crisi Galimberti: "Intervenga il ministero"

I conti della storica catena sotto la lente del commissario. I lavoratori chiedono risposte

I dipendenti in presidio davanti al Palazzo di giustizia con bandiere e striscioni

I dipendenti in presidio davanti al Palazzo di giustizia con bandiere e striscioni

Milano, 16 gennaio 2020 - La prossima tappa sarà un incontro tra i sindacati e il commissario straordinario, e in parallelo l’eventuale apertura di un tavolo al ministero dello Sviluppo economico, nella lunga e complessa crisi della storica catena di elettrodomestici Galimberti. Società l’altroieri dichiarata «insolvente» dal giudice fallimentare di Milano Sergio Rossetti. Il commissario avrà un mese per esaminare i conti del gruppo ed elaborare una relazione da mettere sul tavolo del giudice, necessaria per aprire la procedura di amministrazione straordinaria.

Una corsa contro il tempo per salvare posti di lavoro e punti vendita con insegna Euronics, che potrebbero anche essere ceduti a eventuali acquirenti in grado di presentare offerte congrue. E la cassa integrazione potrebbe essere lo strumento per evitare, almeno nell’immediato, licenziamenti. Intanto il gruppo Euronics, che conta tra i suoi soci Galimberti, precisa che «le forti difficoltà di Galimberti Spa non possono essere associate in alcun modo al marchio Euronics nel suo complesso». L’azionariato Euronics è composto infatti da nove società, tra cui Galimberti, con «autonomie gestionali». «Euronics è da sempre vicina ai propri clienti e anche in questa particolarissima situazione, attraverso il proprio servizio clienti - prosegue la nota - è a disposizione per raccogliere le eventuali necessità riferite ad acquisti effettuati nella rete dei punti di vendita della Galimberti Spa».

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