Avril Lavigne sbarca al Forum di Assago: "Quello che conta per me è divertirmi"

Finalmente a Milano, dopo avere rimandato il tour per tre anni causa pandemia

Avril Lavigne, 38 anni

Avril Lavigne, 38 anni

Il terzo appuntamento è quello buono. Dopo aver rimandato la sua rentrée milanese per tre anni causa pandemia, Avril Lavigne approda domani sera al Forum col suo Love Sux Tour. Intitolato inizialmente Bite Me Tour, il giro di concerti ispirato all’ultimo album gioca col proto-punk dei primi anni Duemila strizzando l’occhio a campioni assoluti di quella stagione quali i Blink 182 “Enema of the state” con la cover di “All the small things”.

Lo show, va alla ricerca per un’ottantina di minuti dei divertimenti ad alto volume di quei tempi, capitalizzando con “Avalanche”, “Bite me”, “I’m a mess” (duettata su disco con Yungblud) l’energia positiva di un album muscoloso e istintivo come lo stesso “Love sux” (pubblicato non troppo casualmente da DTA Records, l’etichetta di Travis Barker dei Blink) senza tralasciare lo sguardo al passato delle varie “I’m with you”, “What the hell” o “When you’re gone”.

«Quando riprenso alla mia carriera sono molto orgogliosa delle canzoni che ho scritto e dei tour che ho fatto", ammette lei, Avril Ramona Lavigne, nata 38 anni fa a BellevilleOntario, quaranta milioni di album e cinquanta milioni di singoli venduti che la rendono una delle artiste canadesi più popolari di tutti i tempi. "A questo punto della mia vita la cosa più importante per me è divertirmi e amare quello che sto facendo; avere sulle spalle sette album e vent’anni di canzoni rende ogni sera l’appuntamento col pubblico qualcosa di speciale, che mi rende molto orgogliosa. Anche perché, da quando sono entrata nel mondo della musica, nelle canzoni ho cercato di essere il più sincera possibile, convinta che più sono reali e più riescono ad emozionare".

Miss Lavigne ha debuttato a 15 anni come corista di Shania Twain, ma due anni dopo, grazie al successo di “Complicated” (e del suo video sullo skateboard) era già una minidiva, una reginetta del punkpop. "Erano i tempi del bubblegum pop, ma io volevo parlare di sentimenti e cose strane, delle cose belle e brutte della vita, esprimere le angosce dei ragazzi come me e avere un suono simile a quello di una band”. Proposito mantenuto.

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