
Un operatore della Sea a Linate. La società gestisce i servizi dello scalo milanese e di quello di Malpensa
Milano, 5 luglio 2016 - Iniezione di capitali che non configurano "aiuto di Stato" alle compagnie responsabili dei servizi di terra degli aeroporti milanesi. La Commissione europea, dopo un'indagine a carico dell'Italia aperta a luglio 2014 , ha concluso che l'iniezione di 25 milioni di euro nelle casse della società Airport Handling da parte della sua controllata statale S.E.A. è stata effettuata entro termini accettabili da un investitore di mercato e quindi non comprende aiuti di Stato.
Airport Handling opera a Milano Malpensa e Linate, e aveva acquisito parte di asset, clienti e forza lavoro di SEA Handling, altro operatore di terra controllato da S.E.A in funzione negli aeroporti di Milano. Su Sea Handling la Commissione, a dicembre 2012, aveva concluso che aveva ricevuto circa 359 milioni di aiuti di Stato illegali e da recuperare. Nella sua indagine Bruxelles doveva anche valutare se i vantaggi ricevuti dagli aiuti a SEA Handling erano passati a Airport Handling. A questo proposito, la Commissione ha concluso che non c'è stata continuità economica tra SEA Handling e Airport Handling, perché le loro condizioni operative differiscono materialmente. Gli aiuti di stato a Sea Handling contrari alle norme Ue quindi non devono essere recuperati da Airport Handling. Quindi, Airport Handling non era responsabile del rimborso degli aiuti illegali dati dall'Italia a SEA Handling, e l'obbligo di rimborsarli resta in capo a quest'ultima.
La decisione odierna della Commissione Europea "assicura il futuro di Airport Handling e dei suoi 1700 lavoratori, certificando che l'obbligo di restituzione degli asseriti aiuti di stato a Sea Handling (peraltro contestati da SEA con ricorso alla Corte UE ancora pendente), estinto con la liquidazione di quest'ultima, non puo' piu' essere attribuito a nessun altro soggetto". E' quanto scrive la societa' in una nota. "Questa vicenda complessa si conclude dunque senza licenziamenti e senza sanzioni, e con la conferma delle prospettive di sviluppo di Airport Handling che, dopo la cessione del 30% alla societa' "dnata", potra' vedere l'esercizio da parte di quest'ultima del proprio diritto ad accrescere la sua partecipazione, di controllo, fino al 70%". "Non e' stato facile - dichiara Pietro Modiano, Presidente di Sea - Bisognava fare tante cose insieme: accettare la necessita' di chiudere un'azienda delicata nel nostro sistema aeroportuale come Sea Handling, gravata da una sanzione per aiuti di stato e che continuava a generare margini negativi rilevanti, e farlo senza mettere sul lastrico i suoi dipendenti e senza produrre vuoti operativi; creare quindi una nuova azienda in grado di stare sulle proprie gambe e di attrarre nuovi investitori, e farlo senza ledere le regole di discontinuita' della Commissione Europea, che non avrebbe potuto ammettere una nuova Airport Handling che fosse la vecchia Sea Handling sotto mentite spoglie e non fosse meritevole di investimenti privati, e ha infatti indagato per accertarlo. E bisognava agire in fretta e senza clamori, per evitare ripercussioni, alimentate anche da qualche anti-europeismo strumentale, in un settore cosi' delicato del nostro territorio e della nostra economia. La decisione della Commissione dice in modo ufficiale che ci siamo riusciti e ne siamo orgogliosi".