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A2a-Lgh, il matrimonio s’ha da fare: accordo all’ultimo sull’integrazione

Alla multiutility il 51% della società cremonese. La protesta del M5S di LUCA ZORLONI

Accordo A2a-Lgh (Mdf)

Milano, 5 marzo 2016 - Arriva in porto, all’ultimo miglio, l’integrazione tra le multiutility A2a-Lgh. Al termine di una giornata di riunioni fiume per i Cda delle 5 società che possiedono Linea group holding (Lgh) – Cogeme di Rovato (Brescia), Aem di Cremona, Asm di Pavia, Astem di Lodi e Scs-Scrp di Crema – ieri è arrivato il semaforo verde all’operazione. A2a, partecipata dai Comuni di Milano e Brescia, acquista il 51% delle quote di Lgh con un cambio in azioni e denaro. Rispetto all’investimento iniziale di 125,5 milioni di euro, la multiutility guidata da Giovanni Valotti ha ritoccato l’offerta a 115 milioni; tenendo però conto delle condizioni sospensive del contratto, l’affare si dovrebbe chiudere con un assegno tra i 90 e 100 milioni, cifra già valutata come più papabile da alcuni analisti che hanno studiato il dossier. Dopo l’ennesimo rinvio, arrivato a Borsa chiusa lunedì scorso, A2a e le 5 patrimoniali di Lgh hanno accelerato le consultazioni. Cogeme ha rimandato per 3 volte il Cda, arrivando a portare il dossier alla firma alle 18 di ieri. Segno che l’operazione è delicata e nello specifico lo sono le clausole: la più importante riguarda i 30 milioni di euro di debito maturato da Aem nei confronti di Lgh, è conditio sine qua non per la riuscita dell’integrazione che la municipalizzata del Comune di Cremona ottenga l’ok dalle banche alla ristrutturazione. Il contratto prevede che la società incassi il 50% dalle vendite delle quote al momento della chiusura dell’operazione e la metà restante sia legata all’omologa del debito.

Nel frattempo, il Movimento 5 stelle ha presentato a Milano gli esposti all’Autorità nazionale anticorruzione e all’Antitrust depositati a Roma settimana scorsa contro la trattativa privata tra A2a e Lgh, che secondo i pentastellati sarebbe dovuta avvenire tramite bando pubblico, visto che le patrimoniali di Linea group sono al 100% municipalizzate. La candidata sindaco Patrizia Bedori ha spiegato inoltre di voler riportare «i servizi per i cittadini in-house», cioè sotto l’egida del Comune. Per A2a equivarrebbe a spacchettare le partecipazioni di Milano e Brescia, far uscire la società dalla Borsa e liquidare i fondi di investimenti. Senza contare gli ostacoli alle partecipazione delle nuove gare ministeriali per la distribuzione del gas.