"Lascio la Triennale con i conti in ordine. La conferma? Non dipende solo da me"

Il presidente Stefano Boeri in scadenza con tutto il Cda: buco ripianato grazie a generosi contributi di sponsor

Visitatori per Saul Steinberg Milano New York, in Triennale fino al 13 marzo

Visitatori per Saul Steinberg Milano New York, in Triennale fino al 13 marzo

Milano - Stefano Boeri, presidente della Triennale, archistar internazionale, mentre la città frena, svuotata di turisti, ed è allarme consumi, come va sul fronte culturale? "Il bilancio per noi è positivo. La Triennale è un importante sensore dell’attenzione del pubblico. Abbiamo ampi spazi e di conseguenza i visitatori si sentono più tranquilli. Non mancano le presenze degli stranieri, spagnoli, tedeschi, molti dai Paesi dell’Est, assenti ancora americani e cinesi: abbiamo avuto 450 mila ingressi totali nei quasi 9 mesi di apertura. Le mostre hanno ottenuto un buon successo di pubblico e stampa: penso a quella di Steinberg ma anche l’esposizione dedicata a Gastel. Una vera sorpresa, poi, per Casa Lana di Ettore Sottsass, con la fila di persone...".

Come la pandemia sta cambiando Milano e come sarà nel futuro? "L’idea è quella di una città che riscopra la vita di quartiere, di prossimità, con tutto a portata di mano, senza generare grandi spostamenti, e immaginando anche orari diversi per i servizi".

Milano come si sta organizzando? "Il Comune sta lavorando in modo intelligente, positivo. Un altro fronte sul quale si dovrà intervenire sin da subito (oltre al verde) è quello della qualità dell’aria. Si dovrà ridurre drasticamente il traffico, le macchine in circolazione, e favorire investimenti sulla mobilità elettrica oltre a proseguire con la sostituzione delle vecchie caldaie con tecnologie meno inquinanti. Noi daremo un piccolo contributo. Dal 2023 la Triennale (anno in cui compirà cent’anni), grazie ai lavori di efficientamento energetico, inquinerà meno. E costerà anche meno. Un progetto di cui andiamo fieri, che sarà ripreso dal prossimo Cda. Noi siamo in scadenza, a febbraio".

E lei, Boeri, si ricandida? "Sono stati quattro anni impegnativi, faticosi, di grandi soddisfazioni ma non dipende da me, è la politica che decide. Allo stesso tempo, dopo aver retto in periodo di Covid, mi dispiacerebbe non proseguire. Lasciamo comunque in eredità una serie di idee, il prossimo Cda deciderà cosa fare".

E la collaborazione con il Salone del Mobile? "Resta forte, centrale per la Triennale. Stiamo aspettando di sapere se sarà posticipato o meno, sicuramente ospiteremo mostre e iniziative collegate".

Cosa le resta di questa esperienza al timone della Triennale? "Una grande gioia, sono orgoglioso di consegnare alla città una Triennale con i bilanci a posto, abbiamo coperto il “buco“ (10 milioni di euro nel 2018, ndr ) che avevamo grazie ai generosi aiuti che sono arrivati da più parte. Direi che è stato bravo tutto il Cda e il Comitato scientifico, a loro vanno i miei ringraziamenti. In generale è stato importante rilanciare l’immagine della Triennale a livello internazionale. L’abbiamo rimessa in carreggiata, è un patrimonio di tutta Italia, ed è bene che sia sana".

Si va verso la 23esima Esposizione Internazionale, “Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries“, che aprirà al pubblico il 20 maggio 2022. Affronterà una serie di tematiche come la gravità, lo spazio extraterrestre come luogo di sperimentazione rispetto ai temi dell’abitare fino ai misteri legati allo spazio profondo. L’ultima della gestione Boeri, come sarà? "Sarà molto diversa dal passato. Sarà una costellazione di mostre, con più curatori. Complessivamente saranno dieci le esposizioni (dal design all’Africa e a una mostra sulla storia dell’ignoto nell’arte) che occuperanno tutti gli spazi della Triennale. Ersilia Vaudo, astrofisica e Chief Diversity Officer all’Agenzia Spaziale Europea, curerà quella tematica. E ci saranno momenti di divulgazione scientifica molto importanti. Avremo tanti nomi di rilievo, ne cito solo alcuni: Emanuele Coccia, filosofo e professore all’École des Hautes Études en Sciences Sociales a Parigi, Joseph Grima, curatore, architetto e autore e Sarah Ichioka, urbanista, curatrice e autrice. Francis Kéré, architetto e fondatore di Kéré Architecture, oltre a progettare l’allestimento della sezione delle partecipazioni internazionali curerà tre progetti installativi che occuperanno diversi spazi di Triennale".  

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