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Cultura e Spettacoli

Scala in concerto per la Liberazione, Francesco Muraca: “Orgogliosi di celebrare il 25 Aprile”

Con Bruno Nicoli sul podio (che fu di Abbado) nell’esibizione-regalo dell’Anpi Piermarini

Francesco Muraca, 34 anni, è percussionista, compositore e direttore d’orchestra

Francesco Muraca, 34 anni, è percussionista, compositore e direttore d’orchestra

Milano – Evviva la Liberazione. Oggi la festa del 25 Aprile a Milano, dopo il corteo e il comizio in Duomo, finisce alla Scala, alle 18, con un concerto straordinario gratuito organizzato dalla sezione Anpi del Piermarini insieme al provinciale di Milano. A dar vita allo spettacolo, come volontari, saranno professori d’orchestra, artisti del coro e lavoratori della Scala, con la partecipazione di un gruppo di musicisti dell’Accademia di perfezionamento della teatro e di musicisti e artisti del Coro appartenenti alla sezione Anpi del Regio di Torino. In programma alcune arie celebri del repertorio operistico italiano e anche una prima esecuzione milanese, di un brano di Francesco Muraca, “Hymnus Sidereus”, con testo di Elisabetta Cattaneo, dedicato allo stemma della Repubblica Italiana, prima esecuzione milanese. Radio popolare trasmetterà il concerto in diretta. A guidare le voci sarà il maestro del Coro della Scala Alberto Malazzi, sul podio Bruno Nicoli e lo stesso Muraca, percussionista scaligero, direttore e compositore, che ricorda: “Il primo concerto per celebrare l’anniversario della Liberazione lo diresse Claudio Abbado 50 anni fa, protagonista Pollini”.

E cos’è, per lei, la libertà?

“Tutto. Ho 34 anni, mi sono accorto di cosa significhi vivere senza libertà nel 2020, durante il lockdown; in quel periodo io e alcuni musicisti scaligeri registrammo, ognuno da casa sua, variazioni da “Bella Ciao” e poi, in totale solitudine, montai sia l’audio che il video. Sapere che il concerto di oggi sia nato da un’idea di Abbado ci ricorda che facciamo parte di una storia che non si fermerà mai, quella della Scala. In questo momento in cui sembrano prevalere ovunque la tirannia, l’arroganza, l’ignoranza e il malgoverno sono orgoglioso di celebrare la Liberazione”.

E l’opera, quando ha unito gli italiani?

“Noi abbiamo scelto i nostri grandi compositori: Rossini, Verdi, Mascagni; i brani corali che eseguiremo raccontano l’infelicità dei popoli oppressi come il coro del “Macbeth”, la preghiera de “I Lombardi alla prima crociata” verso la loro terra natìa. Da sempre in maniera simbolica e allegorica la nostra lirica ha alimentato i valori dell’unità della patria e della libertà per tutti”.

Come è arrivato a suonare le percussioni?

“Sono nato in un piccolo paese della Sila: da noi è molto presente la tradizione delle bande battenti, costituite da tamburi fatti a mano da artigiani calabri. A 11 anni sono entrato in Conservatorio a Cosenza; i miei maestri si erano formati tutti al Nord, ed è stato tramite loro che, a 15 anni, ho frequentato una masterclass con Gianni Massimo Arfacchia, percussionista alla Scala. Dopo il diploma in Conservatorio sono venuto a Milano, dal 2010 ho iniziato a collaborare con l’Orchestra della Scala, nel 2015 ho vinto il concorso ed eccomi qua”.

Molte persone verranno al concerto dopo aver partecipato alla manifestazione... Cosa vuol dire a chi vi ascolterà?

“Questo concerto gratuito, dove siamo tutti volontari, è il regalo di noi scaligeri alla Liberazione”.