
Film 'Il pranzo di Ferragosto'
Milano – C’è Mamma Mia! al Castello Sforzesco, il Pranzo di Ferragosto (firmato Gianni di Gregorio) è al Cinema Arlecchino mentre al Mic - Museo Interattivo del Cinema continua il viaggio nella Pop Art animata di Bruno Bozzetto: così Cineteca Milano resta aperta per ferie e festeggia il 15 agosto.
“La rassegna “Tutto il bello del cinema” sta registrando dal suo inizio, il 3 agosto, ripetuti sold out al Castello Sforzesco – sottolinea il direttore Matteo Pavesi –. Un grandissimo successo, anche oltre le nostre più rosee aspettative, che dimostra come la nostra proposta per la città, fatta di film cult, grandi successi, commedie, capolavori e film di genere, tutti rigorosamente gratuiti, stia riscontrando un’adesione enorme da parte di un pubblico composito, anche internazionale”.
Si sono presentati nell’arena del Castello giovani, turisti, famiglie e spettatori più maturi. E le proposte proseguiranno no-stop fino al 27 agosto, tra grandi classici e chicche anni Novanta (oggi ci sarà Fight Club in lingua originale con sottotitoli in italiano, domani Parasite, giovedì Harry ti presento Sally). La rassegna è organizzata da Cineteca Milano in collaborazione con il Comune di Milano e col supporto di Fondazione Aem e Fondazione Banca Popolare di Milano. Per il giro di boa del 15 agosto, si è pensato a un classicone, il musical Mamma Mia! di Phyllida Lloyd con Meryl Streep, Pierce Brosnan, Colin Firth, Stellan Skarsgard e Julie Walters.
Parallelamente, al cinema Arlecchino di via San Pietro all’Orto 9, sarà proiettato Pranzo di Ferragosto, esordio alla regia di Gianni di Gregorio mentre proseguono gli appuntamenti con le rassegne “Lezioni di piano” (con Il flauto magico), “Hitchcock inglese” (in programma c’è Il club dei 39) e “Il meglio del Cinema Ritrovato 2025” (con L’horloger de Saint -Paul).
E, in vista del 15 agosto, la cineteca più antica d’Italia sforna pure “Incubi di Ferragosto. Un pezzo di colore da fare”. Ha rispolverato, infatti, il pezzo che il critico Morando Morandini scrisse per L’Ordine nel 1948, contenuto in “100 pezzi facili di Morando Morandini” a cura di Luisa Morandini, promosso da Cineteca Milano: “Ci pensavo da qualche giorno, forse me lo sono sognato anche di notte il pezzo di colore sul Ferragosto; se tardava a venire sarebbe diventato un incubo”, scrive Morandini, raccontando la sua impresa, tra angurie e meloni. “Almeno a Milano c’è da ricamare sull’esodo in massa della cittadinanza, sull’assalto ai treni, condotto con quel fanatismo allegro ed euforico che i meneghini sfoderano nelle occasioni eccezionali, sui cinquanta milioni incassati alla Centrale, sulla città decongestionata, ma a Como?”. Un affresco della società alla vigilia del 15 agosto da gustare fino al verdetto: “Ma al pezzo di Ferragosto io ci rinuncio”.