REDAZIONE MILANO

Ornella Vanoni un’anima libera con il trio jazz

Piano, chitarra e cello al Blue Note di MARCO MANGIAROTTI

L'appuntamento - Ornella Vanoni

Milano, 10 dicembre 2015 - “Libera l'anima, come nel jazz. Questo è il significato - spiega Ornella Vanoni - dello spettacolo al Blue Note, che porterò in teatro. Ornella Free Soul”. Domani e sabato, ore 21, la Vanoni presenta il nuovo progetto in trio, in cui spariglia anche la sua lunga passione per la musica afroamericana. “Mi sono fermata, non avevo voglia di rifare “Un filo di trucco”, anche se avrei guadagnato più soldi. Mi distruggeva, ero stanca. Volevo cambiare e ne ho parlato con Paolo Fresu, perché l’istinto libero mi porta dalle parti del jazz. Ma cercavo una cosa diversa e abbiamo pensato a un trio con Roberto Cipelli al pianoforte, Bebo Ferra alla chitarra e Piero Salvatori, violoncellista geniale”.

Lei che adora Chet Ber e Gerry Muligan non può non avere pensato ai piccoli gruppi senza pianoforte, pianoless, o senza batteria della stagione cool californiana, alle sue declinazioni cameristiche, vedi i violoncello, al ruolo centrale della chitarra, paritario rispetto al pianoforte. C’è tutto questo in Free Soul, con la consulenza di Fresu, ma il lato affascinante è che si affronta un songbook “americano, inglese e mio nell’interplay di anime libere: lo sono io e i musicisti di jazz. “Just in Time” e “Raindrops” di Bacharach, “Senza fine” e “Che cosa c’è”, un duetto immaginario con Vinicious in cui tengo il tempo battendo e mani sul sedere”.

Poi ci sarebbe un camion che cerca di investire la macchina di Ornella, grande paura e l’intervista finisce lì. Ma lei sta bene e questo spazio ibero all’improvvisazione e all’invenzione, “dalla bossa nova al jazz diventerà uno spettacolo teatrale, con qualche pezzo in più”. Più istituzionale: “Per andare avanti bisogna cambiare sempre, con coraggio e passione. Questo trio fantastico ed eccezionale mi porta dentro l’anima una nuova gioia”. Per lei che ha scoperto questa musica nella Milano del Piccolo, del Lirico e del Santa Tecla, ha frequentato Gerry Mulligan e registrato con lui e Lee Konitz a New York, collaborato con Fresu, questa è una sfida da ventenne dopo oltre 50 ani di carriera, nei giorni di un riconoscimento prestigioso: il Premio Elsa Morante Musica alla Carriera.