REDAZIONE MILANO

Concertone, i Patagarri rispondono: “Accusati mentre la gente continua a morire”

La jazz band milanese accusata dopo la sua esibizione dal palco dello show del Primo Maggio a Roma per quel “Palestina libera”. “Macabro è un mondo in cui i bambini vengono ammazzati”

Concertone, i Patagarri rispondono: “Accusati mentre la gente continua a morire”

Milano, 2 maggio 2025 – Il Concertone del Primo Maggio di Roma porta con sè strascichi polemici. E i Patagarri non ci stanno. “Siamo esseri umani che non riescono a stare in silenzio di fronte alla morte e alla distruzione, musicisti che hanno imparato dalla musica a cercare quello che unisce e non quello che divide, a far funzionare un insieme composto da diversità. Abbiamo suonato una canzone della tradizione ebraica, che da tempo fa parte del nostro repertorio e ne fa parte perché noi non siamo mai stati contro una popolazione o l’altra. Ma abbiamo sentito la necessità di privarla del testo originario, che parla della gioia di stare insieme, per sottolineare che da troppo tempo, nel Medio Oriente, quella gioia non esiste più”, dicono.

I Patagarri sul palco del Concertone del Primo Maggio a Roma
I Patagarri sul palco del Concertone del Primo Maggio a Roma

"Abbiamo così voluto testimoniare le storie dei civili, cioè di chi paga il prezzo più alto durante la guerre, perché vittime innocenti. Qualsiasi report internazionale sottolinea che il prezzo in termini di morti, feriti, mutilati, che la comunità palestinese sta pagando in seguito alla guerra è inaccettabile. Con la nostra testimonianza non abbiamo fatto altro che ribadire dati oggettivi. A chi ha definito la nostra esibizione di ieri macabra rispondiamo che per noi macabro è un mondo nel quale migliaia di bambini vengono ammazzati, gli ospedali bombardati, i civili sterminati. Un mondo nel quale chi chiede la pace viene accusato di creare divisioni e di generare odio antisemita. Mettiamoci allora d’accordo su quali sono le parole giuste per chiedere che i bambini non muoiano più, che gli ospedali non vengano più bombardati, senza essere accusati di invocare la distruzione del popolo israeliano, senza finire in questa trappola retorica dell’antisemitismo, accusati per tramite di sofismi insopportabili, mentre la gente continua a morire”.

Rispondono così i Patagarri - ovvero Francesco Parazzoli (tromba e voce), Jacopo Protti (chitarra), Daniele Corradi (chitarra), Giovanni Monaco (clarinetto e sassofono) e Arturo Monico (trombone e percussioni) - alle polemiche che li hanno travolti dopo la loro esibizione sul palco del Concertone del Primo Maggio di Roma. La jazz band milanese è finita nell’occhio del ciclone per la frase “Palestina libera” pronunciata sulle note di ‘Haga Nagila’, canzone ebraica ispirata a una melodia popolare ucraina.

Ecco il vespaio: “Appropriarsi della nostra cultura, delle melodie a noi più care, per invocare la nostra distruzione, è ignobile. C'è qualcosa di davvero sinistro, macabro, nell'esibizione dei Patagarri. Pensate a cosa ha fatto Hamas dei nostri bambini. Ascoltare una nostra canzone dal palco del Primo Maggio in diretta tv, culminante nel grido ‘Palestina Libera’, lo slogan delle piazze che invocano la cancellazione di Israele, è un insulto e una violenza inaccettabile. Mai ce lo saremmo aspettati in un concerto che celebra il lavoro” ha commentato Victor Fadlun, presidente della Comunità ebraica di Roma.

"Non conosco questo gruppo (I Patagarri, ndr). Temo per loro che non passeranno alla storia della musica, ma non mi sorprende che qualcuno abbia usato l'evento del Concertone per le sue farneticazioni, anzi, è già tanto che l'evento non sia diventato il palcoscenico dei terroristi palestinesi fondamentalisti di Hamas" ha dichiarato Maurizio Gasparri, capogruppo dei senatori di Forza Italia e membro della Commissione di Vigilanza Rai.