ANDREA GIANNI
Cultura e Spettacoli

Milano, ecco le telecamere nei musei: sforbiciata ai custodi

Sicurezza hi-tech e barriere laser. "Tagliano i turni di notte"

Con l’arrivo della tecnologia i custodi perdono diritti

Milano 29 novembre 2018 - Una barriera invisibile davanti alle opere più preziose custodite nella casa-museo Boschi Di Stefano, con “tende laser” che fanno scattare l’allarme quando un visitatore supera la distanza di sicurezza.

Dispositivi in grado di reagire all’assenza di peso installati sui supporti delle sculture di Medardo Rosso, “tag” applicate sui dipinti della Galleria d’Arte Moderna (Gam), telecamere che scansionano le pareti e lanciano l’alert in caso di anomalie, quando risulta vuoto uno spazio solitamente riempito dall’opera d’arte. Sono alcune delle sperimentazione lanciate dal Comune nell’ambito di un piano che rivoluzionerà la sicurezza nei musei civici, per prevenire furti e atti vandalici. Un punto, però, è stato accolto con preoccupazione dai sindacati, e sta creando malumori tra alcuni custodi.

Quando il piano entrerà a regime è prevista una riduzione della sorveglianza notturna nelle sale, con conseguente «taglio delle ore di straordinario» per chi sceglie di lavorare anche dopo il tramonto, su turni che attualmente vengono fatti su base volontaria. Un sistema di telecamere hi-tech consentirà infatti di vigilare da remoto tutti i musei, con schermi nella centrale operativa potenziata a Palazzo Reale per coordinare gli interventi in caso di emergenze, in raccordo con la polizia locale. Un altro nodo sollevato dai sindacati è il «ricorso eccessivo» a cooperative per le attività di sorveglianza, delegando il servizio a lavoratori esterni. Temi al centro di un tavolo sindacale, aperto nei giorni scorsi, per illustrare ai rappresentanti dei lavoratori il piano che sta muovendo i primi passi attuando un progetto lanciato nel 2015, quando sindaco di Milano era Giuliano Pisapia. E la spesa prevista è di circa 400mila euro all’anno. Attualmente sono circa 200 i custodi assunti dal Comune, e più della metà è impiegata anche per i turni notturni. A questi si aggiungono i sorveglianti di cooperative esterne.

«Non ci saranno tagli del personale, ma una riorganizzazione del servizio rendendolo più moderno ed efficiente», spiega Annamaria Maggiore, direttore dell’area Valorizzazione patrimonio artistico e sicurezza dell’assessorato alla Cultura. «Sono stati assunti 25 nuovi custodi - prosegue - ed è in atto un percorso di riqualificazione del personale con attività di formazione, impiegandoli anche per attività diverse e più gratificanti rispetto alla classica sorveglianza statica. Siamo stati i primi in Italia - conclude - ad attuare il Piano di emergenza voluto dal ministero per i Beni culturali».