"Bang your head": le opere de-evolute di Mino Luchena in mostra a Mega

La prima personale dell'artista pesarese trapiantato a Milano è in programma venerdì 25 marzo nello spazio di piazza Vetra

Mino Luchena durante una sua performance

Mino Luchena durante una sua performance

Visioni, immagini, ricordi ancestrali, suoni. Una realtà trasfigurata che evoca un universo primitivo eppure totalmente contemporaneo, occasione per un viaggio nei nostri stati di allucinazione. E' la mostra di Mino Luchena, classe 1987, artista e performer di origine pesarese ma da anni trapiantato a Milano (lavora come tatuatore nello storico Tattooo Shop di via Torricelli). La sua prima personale, dall'inequivocabile titolo "Bang your head", si terrà venerdì 25 marzo - inaugurazione alle 18 - a Mega, spazio polifunzionale di piazza Vetra 21, dedicato a incontri e contaminazioni fra arte, architettura, design, musica, fotografia, editoria e cinema.

In mostra cinque opere: una scultura e quattro dipinti, uno dei quali è anche un'installazione formata da tre layer con un frame su vetrina, un personaggio appeso e un altro sullo sfondo. Ispirazione iniziale dei lavori, realizzati ad hoc per l'esposizione, è stato il film "Altered states" ("Stati di allucinazione", appunto), girato da Ken Rusell nel 1980 e interpretato da William Hurt, l'attore statunitense morto qualche giorno fa. Nella pellicola, spiega Luchena, "il personaggio si trasforma in una sorta di bestia primordiale, dopo il suo ingresso in alcune camere di deprivazione sensoriale". Qui entra in contatto con la sua memoria genetica, portato dell'evoluzione umana e dello sviluppo tecnologico. Quello che per esempio, prosegue l'artista, consente "a un bimbo di imparare a utilizzare una nuova tecnologia in tempi rapidissimi". 

Dalla sinapsi fra le tracce della memoria genetica e i suoni della musica estrema, passione di Luchena - "elettronica, speedcore, techno" - si scatena la visione raffigurata nelle opere in mostra. Che raffigurano l'effetto di un cataclisma - "come un meteorite che cada sulla terra" - dal quale scaturisca una palingenesi - "una devoluzione, citando le teorie del gruppo musicale Usa Devo, attivo dagli anni '70" - che riporti l'umanità a uno stato primitivo. "Le opere esposte - continua Mino - nascono dall'esigenza di tradurre a livello visivo questo processo e le sensazioni di straniamento e sconvolgimento che ne nascono".

Difficile non notare, per contrasto, un legame con la situazione attuale di guerra. Là dove il ritorno al primitivo evocato da Luchena è - anche - fonte di piacere, il ritorno al primitivo della guerra in Ucraina è presagio di distruzione. Anche per questo, nonostante l'ideazione delle cinque opere sia precedente l'attacco russo all'Ucraina, l'autore ha voluto aggiungere un riferimento ai tempi cupi che stiamo vivendo. "In uno dei lavori, che rappresenta una testa gigante che atterra su un pianeta come la terra, trasformandolo in un cratere, ho deciso di inserire pile di teschi". A dimostrazione che un qualsiasi rivolgimento improvviso può finire per destabilizzare il genere umano.

Mino Luchena "Bang Your Head" - Mega, piazza Vetra 21 - Venerdì 25 marzo dalle 18. La mostra sarà seguita da un dj set.  

 

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