
Le attrici sulla scena nel finale di “Le parole delle madri. Voci, sussurri, grida” che sarà al Teatro Menotti il 29 giugno: il ricavato andrà a sostegno di “Ninna Ho”
Milano – Una rete per informare le future madri in difficoltà di una legge, la Dpr 396/2000, che consente loro di partorire in anonimato e in sicurezza in tutte le strutture ospedaliere pubbliche. Sette culle termiche per salvare vite che sono appena iniziate. Un’alternativa, seppur dolorosa, per scongiurare gesti disperati. Sono le iniziative racchiuse nel progetto nazionale “Ninna Ho” contro l’abbandono neonatale e l’infanticidio, nato nel 2008 da un’idea dalla Fondazione Francesca Rava - NPH Italia ETS e dal Network KPMG in Italia, con il patrocinio della Società Italiana di Neonatologia (SIN) e della Società Italiana di Pediatria (SIP). In Italia, secondo i dati raccolti su settanta punti nascita dall’Osservatorio Nazionale Sin, un bambino su mille non viene riconosciuto. Il 37,5 per cento delle donne che sono costrette, per ragioni diverse, a compiere questa scelta sono italiane. Nel 48,2 per cento dei casi hanno un’età compresa tra i 18 e i 30 anni.
Per sostenere il progetto, le profondità, le fragilità e le difficoltà della maternità arrivano a teatro, con lo spettacolo “Le parole delle madri. Voci, sussurri, grida”. Adattamento del libro scritto da Roberta Colombo Gualandri e Silvia Icardi, la pièce di Paola Albini e Natalia Piana andrà in scena al Teatro Menotti di Milano il 29 giugno. Un intreccio di linguaggi diversi per dare voce agli aspetti più nascosti e taciuti. Per fare da specchio. Diffondere un’eco. Tra il pubblico, saranno invitate 150 mamme e donne legate ad alcune associazioni milanesi, tra cui SVS Donna aiuta Donna e Consulta femminile di Milano. Il costo del biglietto parte da 15 euro. L’intero ricavato dell’evento, che ha il patrocinio del Comune di Milano, andrà a sostegno di “Ninna Ho”.
«I giudizi sulla maternità sono all’ordine del giorno e abbiamo scoperto, tramite le testimonianze raccolte nel libro, che anche la maternità più bella attraversa un momento di iper responsabilità e solitudine", spiega la coautrice del libro Roberta Colombo Gualandri. "Rimane assolutamente necessario - continua - un cambio di passo nei confronti delle madri e della cultura della maternità e della paternità, come ci insegnano purtroppo ogni giorno le storie della cronaca". Tra le storie trasposte sul palcoscenico, anche quella della responsabile delle relazioni istituzionali della Fondazione Rava, Francesca Turci, che racconta: "Le donne hanno una molteplicità di momenti difficili nella vita e la gravidanza può essere uno di questi. Portiamo avanti il progetto “Ninna Ho” da oltre un decennio e sappiamo che per molte madri, sia italiane sia straniere, aspettare un bambino può tradursi nella tragedia di doverlo lasciare a un altro destino".
Lo spettacolo , sottolinea Turci, "raccoglie testimonianze di varie donne, di età ed estrazione sociali diverse, attraverso le quali viene fuori una composizione poliedrica che spinge a riflettere sul fatto che la gravidanza non è per tutte un momento felice. Molte donne si sentono sole. Portando avanti questo spettacolo, magari riusciremo anche a farci sentire per ottenere un cambio di passo dal punto di vista normativo. La nostra società ancora oggi non coglie a pieno la complessità della maternità e non se ne fa carico nel modo corretto".
Su questo punto , Gualandri aggiunge: "Diventare madri è un cambiamento epocale per una donna, eppure non c’è alcun supporto, né durante la gravidanza, né durante l’allattamento e nemmeno dopo. Bisogna essere fortunate e avere qualcuno accanto che ci aiuti. Penso alle giovani ragazze, aiutiamole, come possiamo pensare che le nuove generazioni possano fare tutto da sole? Ora sogniamo una tournée capace di portare questo potente strumento di trasformazione della cultura del diventare madri non solo in tanti altri teatri italiani, ma anche nelle Università e nelle carceri femminili".