
Jack Savoretti
Milano, 30 aprile 2020 - “Ciao Italia”. Pure la solidarietà di Jack Savoretti viaggia sulla fibra. Il suo nuovo brano “Andrà tutto bene” il cantautore italo-inglese l’ha composto assieme ai fans in due session di scrittura su Instagram Live durante il lockdown; una canzone di pelle e di cuore, eseguita nel salotto di casa davanti al cellulare della figlia Connie, col verde dell’Oxfordshire fuori dalle finestre e le immagini mute di Milano, Roma, Venezia, Firenze incagliate tra i pensieri. Tutto con la produzione di Cam Blackwood, i missaggi da Daniel Moyler e gli archi di Davide Rossi (U2, Coldplay, Ed Sheeran) realizzati da remoto.
Jack, come passa il suo isolamento? "Per me stare a casa con moglie e figli è un lusso, provo a far sì che ogni giorno sia meraviglioso; pensando al mondo fuori non è facile, ma a casa Savoretti stiamo tutti bene".
Com’è nato il progetto? "All’inizio era solo un modo per passare un po’ di tempo assieme ai fan italiani. Dopo due sessions, però, mi sono ritrovato tra le mani una canzone genuina, vera, commovente, scritta con altri 26 ‘autori’ a cui vanno i miei ringraziamenti. A quel punto ho pensato di sfruttarla per dare una mano a chi combatte il virus".
Come? "Nel giro di 48 ore l’ho registrata qui in casa, l’ho mandata a Rossi in quel di Copenhagen e, una volta avuta indietro, l’ho girata a Blackwood e a Moyler. Quando un amico mi ha messo in contatto con Antonio Augelli, direttore scientifico dell’Ospedale San Martino di Genova, ho capito di aver trovato la struttura giusta a cui devolvere tutti i guadagni".
D’altronde Genova è la sua città paterna. "Già, una ragione in più per pretendere che l’operazione venisse condotta in totale trasparenza. Con Augelli ci siamo inventati un filo diretto su Instagram in cui fare il punto una volta alla settimana".
Nel pezzo canta: “Andrà tutto bene, non sentiamoci divisi, c’è ancora tempo per amare”. "Quando è nato, in Inghilterra non vivevamo ancora l’incubo virus. Al contrario dei fan collegati, io incontravo qualche difficoltà a trovare sintonia col testo che stavamo elaborando; le parole tradivano un po’ d’ansia, di malinconia, finché una signora l’ha capito e m’ha detto ‘non ti preoccupare Jack, andrà tutto bene’. Frase perfetta, che solo in un secondo momento m’è stato spiegato essere diventata in Italia l’hashtag della guerra al Covid-19".
Nel pezzo dice pure “quando arriva la primavera, torneremo a cantare”. "Quando l’ho scritta pensavo a questa primavera, ora però credo proprio che sarà quella del 2021. Dobbiamo essere, infatti, tutti molto cauti con questa pandemia. Certi paesi che hanno fretta di ripartire m’hanno invitato a suonare, ma non me la sento perché credo che non usciremo dal problema con la stessa velocità con cui ci siamo entrati".
Che impressione le fa vedere, nel video, Milano e le altre città vuote? "Provo un po’ di tristezza, perché l’Italia è fatta sì dai suoi monumenti, dalle sue piazze, ma soprattutto dalla sua gente. La favolosa reazione che il Paese ha avuto davanti al problema, però, mi ha reso fiero delle mie radici. Restando a casa in segno di rispetto verso chi rischia la vita per salvare quella degli altri, gli italiani sono stati d’esempio a tutta Europa".