
Da sinistra: Wayne Sermon, Dan Reynolds e Ben McKee
Imagine Dragons, tre anni dopo. Stessa cornice, stesso palco, altro spirito: l’esibizione 2022 all’Ippodromo La Maura era sotto l’egida degli i-Days, quella di martedì prossimo invece vara l’estate live milanese senza legami festivalieri.
Per Dan Reynolds & Co. sarà il debutto europeo del Loom World Tour partito dieci mesi fa da Camden, New Jersey, e già transitato, oltre agli Usa, in Canada, Brasile, Malesia, Thailandia, Taiwan, Cina, Giappone e Vietnam. Dalle quattro repliche a Los Angeles con la LA Film Orchestra è stato tratto il film-concerto “Imagine Dragons: Live from the Hollywood Bowl” arrivato nelle sale a marzo. Sesto capitolo di una discografia iniziata con “Night visions” nel 2012, l’ultima fatica “Loom” ha aggiunto complessità e profondità al repertorio della band di Las Vegas, accusata in passato di essere un po’ stereotipata e ripetitiva, grazie anche all’apporto della coppia di autori-produttori svedesi Mattman & Robin, già al fianco di Taylor Swift, Dua Lipa e Britney Spears. "Non ci interessa compiacere la critica, né assecondare i fan – avevano commentato a proposito gli Imagine Dragons –. Il meglio di noi lo diamo sul palco e per questo miriamo a mettere in strada concerti sempre più grandi e spettacolari".
Rispetto alla tappa del Mercury World Tour al La Maura di tre anni fa, show più popolato della loro carriera coi suoi 65 mila spettatori, per Reynolds, Wayne Sermon e Ben McKee sono cambiate diverse cose: innanzitutto, l’abbandono per motivi di salute del batterista Daniel Platzman, rimpiazzato dall’ex Andrew Tolman (era uscito di formazione nel 2011, è rientrato solo per il tour), ma anche il divorzio dello stesso Reynolds dalla cantante dei Nico Vega Aja Volkman, sposata a 22 anni, quando ancora era mormone, che in tredici anni di matrimonio gli ha dato quattro figli; il gossip che s’è avventato sulla sua relazione con l’attrice Minka Kelly, e le feroci polemiche scatenate dalla scelta di suonare in Israele e in Azerbaigian.
"Ecco perché considero le canzoni di “Loom“ annotazioni di un diario in musica scritto con l’urgenza imposta dai periodi di grandi cambiamenti – racconta il palestrato frontman –. D’altronde “looming“ significa proprio “incombente“.