"Gaber e il nostro dio bambino": Fabio Troiano in scena a Milano

L'attore al teatro Grassi dà voce ai testi senza tempo del Signor G: abbiamo tutti un piccolo Peter Pan che va lasciato uscire

Fabio Troiano

Fabio Troiano

Milano, 8 giugno 2022 -  Signor G e dintorni. Dopo le letture di Maurizio De Giovanni, ieri sera al Grassi, il programma di “Milano per Gaber” propone stasera, sullo stesso palcoscenico, "Il dio bambino" per l’interpretazione di Fabio Troiano e la regia di Giorgio Gallione. Un testo "di tragicomica e potente contemporaneità sulla crisi di un uomo di mezza età" sospeso fra le responsabilità dell’età adulta e un’eterna adolescenza. "Gallione, regista che più di ogni altro ha dato vita agli spettacoli di Gaber da quando è venuto a mancare" ricorda Paolo Dal Bon, presidente della Fondazione Gaber. "È la seconda produzione dedicata a questo spettacolo, testo che Gaber ha rappresentato solo ed esclusivamente al teatro Piccolo di Milano nel 1993 per ben 36 repliche. Siamo quindi molto contenti che quest’altra opera tutta in prosa di Gaber sia di nuovo rappresentata e resa disponibile per il pubblico, soprattutto per quello più giovane che sicuramente potrà trovare degli spunti interessanti non solo nella canzone, ma anche nella pura drammaturgia di Gaber e Luporini".

Troiano, il monologo “Il dio bambino” prosegue e approfondisce, dopo “Parlami d’amore Mariù” e “Il Grigio”, il particolarissimo percorso teatrale del Gaber di quegli anni. "Penso che la genialità dei testi di Gaber stia nel fatto che non hanno età. Quella de ‘Il dio bambino’ e la storia di un amore travolgente tra uomo e una donna. E l’amore che ti travolge non ha età; quando scocca la scintilla non puoi far altro che assecondarlo. Poi, magari, l’amore finisce. O si trasforma, come in questo caso".

La continuità è data dalla regia di Giorgio Gallione. "Gallione il testo di Gaber lo conosce e lo maneggia in maniera sublime. Quello che mettiamo in scena noi è una riduzione del testo originale; il regista ha operato, infatti, degli inserimenti di canzone dando l’impressione che il personaggio dialoghi con sé stesso. Insomma, sono solo sul palco, ma in realtà c’è pure Gaber, che fa da conduttore, da fil rouge, nel legare la storia con le sue canzoni. Ovviamente non si tratta di pezzi integrali, ma strofe cantate da Gaber stesso".

Qual è il "dio bambino"? "Quello che ci portiamo dentro e a volte cerchiamo di nascondere. Un piccolo Peter Pan che, pure in età adulta, sta lì e ogni tanto va lasciato uscire fuori".

Il suggerimento più importante che il suo Peter Pan le ha dato? "Forse la consapevolezza che le cose accadono a prescindere da noi. E vanno accettate, nel bene e nel male, senza star lì a chiedersi il perché".

 

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