
Francesco Gabbani
Milano, 18 novembre 2020 - Altissima, purissima, amatissima canzone italiana. Dal suo romitaggio in Alta Val Badia, Francesco Gabbani plana domani pomeriggio, alle 18.30, in quella vertigine d’acciaio e vetro che è la Torre Galfa. Un’esibizione “in quota”, la sua, che impreziosisce il calendario di showcase approntato da Billboard Italia per quella Milano Music Week in cui organizza pure di una serie di panel. Se ieri è stato Boosta ad aprire il ciclo di esibizioni in streaming, con un set strumentale improntato sull’ultimo album “Facile”, oggi sono Boro Boro e il suo fortunato cocktail di trap e reggaeton ad infiammare i piani alti del grattacielo di via Fara che venerdì accoglie pure la doppia esibizione di Ibisco e Lil Jolie, e sabato quella di Mameli.
Francesco in che cosa consiste questa sua presenza? "Si tratta di un mini-showcase. Esibizione live ridotta all’osso in cui eseguo alcune mie canzoni chitarra e voce per marcare una presenza alla Music Week in questa edizione caratterizzata dalla gran voglia di ripartire che accomuna gli artisti a tutti quelli che lavorano nel mondo della musica dal vivo e che si trovano a vivere un anno davvero difficile".
Canzoni? "Eseguo quattro brani, a cominciare da quella ‘Occidentali’s Karma’ che in questa versione ‘unplugged’ assume un’accezione più cantautorale, ponendo l’accento su un testo a cui la sovrastruttura elettronica e ‘ballerina’ finisce a volte col togliere un po’ di profondità".
E poi? "Propongo quella ‘Viceversa’, che da Sanremo in poi ha contribuito bene alla prosecuzione del mio percorso artistico, e ‘Il sudore ci appiccica’, successo estivo che in questa forma trova a sua volta una dimensione più riflessiva. L’ultimo brano è ‘Einstein (E=mc²)’ a cui affido il compito di chiudere il discorso di un album che penso sia giunto ormai al capolinea. Il pezzo ricorda che non esistono verità assolute, ma tutto è relativo, monito importante, credo, per i tempi che viviamo".
Che vita ha davanti in questo autunno senza concerti? "Quella della montagna; svegliarsi all’alba, lavorare, andarsene a camminare, e ancora lavorare al nuovo album fino all’ora di cena. Tutto in quello studio mobile che mi sono costruito all’interno di un box insonorizzato per non disturbare le vacche della stalla che ho sotto casa. Al momento l’unico appuntamento in calendario è il concerto all’Arena di Verona del prossimo 26 aprile; cullando un filo di speranza, la reputo un’opzione ancora accesa, ma vivo alla giornata come tutti".