Milano – È una veneziana dalle mille sfaccettature. Debora Caprioglio, 56 anni, calcherà il palcoscenico del Teatro Villoresi di Monza. Infatti, il 14 dicembre, alle 21, e il 15, alle 16, reciterà in “Donne in pericolo”, insieme con Vittoria Belvedere e Benedicta Boccoli.
Partiamo dallo spettacolo.
“Le protagoniste sono tre amiche che condividono il tempo. Sono single fino a quando Liz incontra un fidanzato e trascura un po’ le altre due. Il mio personaggio è molto esuberante, una eterna Peter Pan, con uno spirito da ragazzina, nonostante non lo sia più. Attraverso questa relazione, di cui le amiche sono gelose, recupera energia e la giovinezza, che sta sfiorendo. Liz è un po’ bipolare: alterna momenti di euforia ed allegria a momenti di tristezza”.
Prima ancora di sedurre la donna che vi piace, conviene conquistare le sue amiche. Si dice così, è vero?
“In tutti i sensi. Ho sempre sostenuto che quando si conoscono le persone, bisogna anche considerare le famiglie e le amiche. In genere, queste ultime per prime esprimono il loro giudizio sui pretendenti e danno il loro consenso”.
Cos’è per lei l’amore?
“Il motore della vita, la forza che muove il mondo. Se non c’è amore, non ha senso vivere”.
L’amore non ha età. Il suo parere?
“L’essere umano è programmato per amare a qualsiasi età, fino alla fine dell’esistenza. L’amore ad una certa età dovrebbe procurare la stessa emozione di quando si è più giovani. Da ragazzi, invece, si ha una percezione diversa della vita rispetto al periodo della maturità, in cui si vivono le cose in maniera più consapevole”.
Ha sfidato le convenzioni sociali, stando con un uomo più vecchio di lei, il regista Klaus Kinski. Cosa ne pensa di Monica Guerritore che a 66 anni si è denudata dinanzi a un giovane nel thriller “Inganno“?
“Non ho visto la serie. L’attrice ha interpretato un personaggio e mi riservo di vederlo, prima di commentarlo. Comunque, noto che ci sono molte signore che si accompagnano a persone più giovani. Certo che, se la differenza di età è molto ampia, è sempre un po’ più problematico il rapporto futuro. Ma se c’è amore… va bene così”.
Ha rivestito anche ruoli erotici all’inizio della sua carriera. Cos’è per lei l’erotismo?
“È un modo di porsi, laddove una storia lo richieda. Il nudo non deve essere fine a sé stesso, ma motivato da una scelta di copione o di racconto”.
La gelosia?
“È un sentimento irrazionale. In minima parte può essere anche simpatico. Laddove si ecceda, e diventa possesso, morbosità, allora non va più bene”.
Cosa la imbarazza?
“La tracotanza, la prepotenza. Purtroppo oggi vige l’arroganza e la gente è molto agitata”.
Cosa ne pensa dell’amicizia tra uomo-donna?
“Viviamo in una realtà talmente open che sicuramente può esistere, pur appartenendo a mondi molto diversi. È chiaro che tra donne ci si confida meglio, soprattutto su certi argomenti. L’amicizia, comunque, è un sentimento esistente tra persone che non si giudicano, si aiutano nel momento del bisogno, gioiscono del bene dell’altro e per questo ci possono essere tranquillamente dei punti di contatto”.
Da piccola pensava di diventare una famosa attrice?
“Ero molto brava in italiano e il maestro mi incitava a diventare giornalista. Io l’avevo preso in parola”.
Com’era?
“Piena di vita. All’epoca non avevamo cellulari e altre distrazioni, che in qualche modo bloccano un po’ la fantasia. Io ne avevo tanta: da piccola scrivevo copioni, organizzavo recite a scuola. Leggevo di tutto, attingendo ai libri dalla biblioteca scolastica, che era ben fornita”.
Che cosa artisticamente le manca?
“Forse un po’ un film in costume. Ma non è escluso in futuro. Inizialmente pensavo ai romanzi e alle eroine del passato, come Anna Karenina. Adesso mi oriento verso personaggi più vicini alla mia età, come le Sorelle Materassi di Palazzeschi”.
Un ricordo su Milano.
“Vivo la città attraverso i suoi teatri ed è una grande gioia. In quei salotti osservo persone ben vestite e curate, che scelgono, come ad un rito, di vedere gli spettacoli considerandoli come una festa. E non è solo l’attore a recitare, ma anche il pubblico, che in qualche modo fa la sua parte”.
Milano è il palcoscenico...
“Dell’eleganza, della cura e della bellezza estetica. La città è molto curata”.