ANDREA SPINELLI
Cultura e Spettacoli

Daniele Silvestri in concerto a Milano: "Canto al Forum con La terra sotto i piedi"

Il cantautore romano festeggia 25 anni di carriera: palco girevole, “isole” per i musicisti, immagini e ricordi

Daniele Silvestri

Milano, 20 novembre 2019 -  Diceva Hannah Arendt che il suddito ideale del regime totalitario non è il nazista convinto, ma l’individuo per il quale la distinzione fra realtà e finzione, fra il vero e il falso, non esiste più. E il suo bisogno di “suolo” da calpestare - messaggio dello spettacolo con cui Daniele Silvestri sarà venerdì al Forum di Assago - non si discosta poi molto da quella visione. Le pedane in “navigazione” che caratterizzano la scenografia del cantautore romano, infatti, ricordano un po’ l’idea con cui Théodore Géricault nell’Ottocento si mise davanti alla tela per dipingere il suo celeberrimo “La zattera della Medusa”. La precarietà del viaggio in cerca di un approdo sicuro. In fondo, lo stesso spirito che anima l’ultimo album del cantautore romano “La terra sotto i piedi”, “diluito” nella prima parte dello show cavalcando attraverso i decenni con la poderosa spinta di 2 batterie e 9 musicisti, immagini in bianco e nero sullo schermo di soldati, distruzioni e rovine. «La visione parte dal titolo dell’album e da questa specie di collina che costruiamo sulla scena, divenuta un marchingegno scenico, un meraviglioso giocattolo con delle isole su cui ho disposto i musicisti come se fossero delle zattere, delle piattaforme, delle palafitte», spiega Silvestri, al suo secondo tour nei palasport dopo quello in trio con Niccolò Fabi e Max Gazzè. «Sarei bugiardo se dicessi che, al momento di progettarla, dietro quella struttura c’era già un pensiero che andava oltre l’idea scenica, caricandola di significati».

Però… «Sera dopo sera quel palco a pianta centrale ha iniziato a dare pure a noi l’idea che ha suggerito fin da subito agli spettatori. All’inizio avevamo pensato soprattutto a sfruttare bene la circolarità della scena e il tipo di interazione che realizza col pubblico. Alla fine, però, le simbologie sono andate molto oltre. In fondo nelle mie canzoni, emozioni e motivazioni opposte spesso si attraggono, come ne “Le navi”, ad esempio, la storia di persone che si lasciano alle spalle una disperazione atroce per andare incontro alla speranza più ideale e più cieca che si possa avere. Le due facce della stessa zattera».

Sul palco c’è pure Rancore. «Con lui a Sanremo è nato qualcosa di molto forte che valeva la pena riproporre in giro per l’Italia. Un sodalizio che andrà probabilmente anche oltre la canzone “Argentovivo”. Se in questo spettacolo c’è un “centro narrativo”, è proprio il momento in cui eseguiamo quel pezzo. Conoscendo meglio Rancore di quanto non avessi fatto al Festival, ho scoperto una persona splendida e un grandissimo artista, con una potenza espressiva straordinaria».

In video compaiono, invece, altri ospiti. «Pure con Caparezza, Manuel Agnelli e Shorty ho avuto avventure artistiche interessanti e non mi andava di rinunciarci, così ho pensato di averli almeno in video. Anche se tutti i concerti di questo tour sono aperti ad ospiti e le sorprese possono sempre arrivare».

Sullo schermo ci sono pure Roberto Baggio e Silvio Berlusconi, Bettino Craxi e Kurt Cobain. «Il percorso narrativo dello spettacolo è molto pensato. Di celebrare questi 25 anni di carriera non poteva importarmene di meno, ma a forza di sentirmelo ripetere ho pensato di raccontarli con un blob musicale delle mie canzoni che dal ’94 arriva fino ad oggi, ma anche con filmati che provano a ripercorrere soprattutto la prima parte degli anni Novanta; quella in cui mi sono formato. Dalla caduta del Muro di Berlino nell’’89 alla discesa in campo di Berlusconi, in quel ’94 che vide gli azzurri secondi dietro il Brasile ai Mondiali americani».