La 'Crocifissione' di Masaccio, un capolavoro al Museo Diocesano di Milano

Un capolavoro dell'arte italiana, uno spunto di riflessione per il tempo di Quaresima e di Pasqua

Milano, 23 febbraio 2023 - Un capolavoro dell'arte italiana al Museo Diocesano Carlo Maria Martini d Milano: ospitata la "Crocifissione" di Masaccio (San Giovanni Valdarno 1401 – Roma 1428)., in prestito dal Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli. L'esposizione è uno spunto di riflessione per il tempo di Quaresima e di Pasqua.

"È un'opera che davvero ci fa vedere un cambio di passo - ha detto ad askanews Nadia Righi, direttrice del Diocesano - un linguaggio che cambia: iniziano l'umanesimo e il Rinascimento. E quest'opera nello specifico è di una potenza incredibile , per il significato, per il contenuto, per il fatto che Masaccio accetta la sfida di lavorare sul fondo oro, che naturalmente nella poetica tardo gotica aveva sempre avuto un significato legato al mistero e al divino, ma nello stesso tempo era anche la negazione della spazio, l'astratto. E invece diventa qualcosa di vero, di concreto, che il corpo sfonda". L'esposizione racconta la storia del dipinto, per quanto possiamo sapere, partendo dalla ricostruzione del polittico che originariamente lo ospitava. L'incredibile prospettiva del volto di Cristo prende senso proprio scoprendo che la Crocifissione era ospitata nella parte alta della struttura, e quindi andava osservata dal basso. Ma accanto alla poderosa tecnica di Masaccio, c'è anche una dimensione più profonda. " Masaccio - ha aggiunto la direttrice - lavora sul tema del dolore, in modo poetico, in modo fortissimo, in modo umano, ma che va anche oltre l'umano". Nel dettaglio il dipinto presenta la sofferenza di San Giovanni, presenta il lamento, straordinario di Maria, impotente e statuaria accanto alla Croce. "E poi quella Maddalena! Quella Maddalena è potentissima - ha concluso Nadia Righi - è una freccia indicatrice. Masaccio la aggiunge dopo, probabilmente per rendere ancora più forte la scena. Maddalena è in diagonale, sfonda lo spazio e urla. Noi non la vediamo, ma siamo certi che urla". La grandezza dell'opera di Masaccio, la sua potenza pittorica che non si affievolisce con il passare dei secoli sta anche in quella figura drammatica che ricorda gli studi per una Crocifissione di Francis Bacon. Forse questo pensiero ci aiuta a percepire la forza dirompente del quadro, la sua contemporaneità e il messaggio universale che veicola.

La mostra resyterà aperta al pubblico da mercoledì 22 febbraio fino al prossimo 7 maggio

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