Milano, 27 luglio 2023 – Ci sono voluti sette mesi di indagini per individuare il presunto stupratore della donna che il pomeriggio dello scorso 23 dicembre, due giorni prima di Natale, è stata sorpresa alle spalle da uno sconosciuto mentre faceva jogging da sola, in un'area rurale attorno a Cascina Nesporedo a Locate Triulzi.
L’aggressione
Colta di sorpresa mentre correva, con le cuffie per la musica alle orecchie, ha sentito una mano tapparle la bocca, è stata trascinata nella boscaglia e costretta a subire un rapporto sessuale completo. Unico modo per proteggere se stessa in quel momento terribile è stato coprirsi gli occhi per non vedere chi la stava violentando.
La richiesta d’aiuto
La stessa vittima ha poi chiesto aiuto alle forze dell'ordine. "Siamo partiti da zero", sottolinea il maggiore Paolo Zupi, comandante della Compagnia dei carabinieri di San Donato. Anche perché non c'erano testimoni e la vittima stessa aveva pochissimi particolari da fornire, non avendo visto il suo aggressore in volto.
Il sopralluogo
Il primo passo è stato svolgere un sopralluogo accurato per cristallizzare la scena, senza lasciarsi sfuggire neppure i piccoli rifiuti. Classificato tra i reperti pure uno scontrino fiscale di un supermercato di Locate, emesso la mattina di quel giorno. I carabinieri hanno subito esaminato i filmati delle videocamere del negozio individuando un soggetto che verosimilmente avrebbe potuto essere compatibile con lo stupratore. Ma le immagini erano di scarsa qualità e non c'erano elementi di prova per collegarlo alla violenza. Nello stesso tempo, a livello tecnico sono state individuate le utenze agganciate dalla cella telefonica del territorio, che copre svariati chilometri.
Spaccio e sesso
A fare la differenza sono stati i colloqui con gli habituè della zona, soprattutto i tossici che si riforniscono da pusher attivi in quell'area. Una donna ha descritto uno degli spacciatori come particolarmente incline a offrire dosi di stupefacente alle sue clienti in cambio di atti sessuali. E ai carabinieri ha pure mostrato la sua foto, visibile su un social network. I militari hanno comparato l'immagine con quelle del loro database scoprendo che quell'uomo era stato già fotosegnalato perché irregolare, dopo un controllo che era stato casuale e successivo alla violenza.
Rintracciato
A quel punto sono scattare le attività per rintracciarlo, scoprendo che l'uomo, nordafricano di 27 anni, si trovava a Corsico in una dimora temporanea. Quindi i carabinieri lo hanno raggiunto e accompagnato alla caserma di San Donato per fotosegnalarlo nuovamente e procedere con un prelievo biologico. E l'esito dell'analisi svolta dai Ris di Parma non ha lasciato dubbi: "match" tra quel campione e quello prelevato dai tamponi vaginali della vittima nel giorno della violenza.
A quel punto i carabinieri hanno visionato nuovamente i filmati del supermercato: la persona ripresa era proprio il 27enne, incensurato e irregolare, che inizialmente ha negato ogni responsabilità. Davanti al gip di Milano ha però ammesso di essere l'autore della violenza. La vittima ha ringraziato i carabinieri: "Mi avete sollevato da un peso, vi sarò riconoscente a vita".