
Marco D'Annunzio era in servizio al Centro per le malattie a trasmissione sessuale del Policlinico di Milano (foto di repertorio)
Il medico infettivologo Marco D’Annunzio è stato condannato in primo grado dal Tribunale di Milano per l’accusa di violenza sessuale aggravata nei confronti di quattro giovani pazienti che, secondo quanto ricostruito dai pubblici ministeri, sarebbero state abusate durante visite ambulatoriali. La pena comminata con rito abbreviato (quindi ridotta di un terzo) allo specialista, che oggi ha 45 anni, è di sei anni di reclusione.
La giudice dell’udienza preliminare che ha emesso la sentenza, Fiammetta Modica, pur condannandolo per i quattro casi sopracitati, lo ha assolto per un altro episodio. D’Annunzio, che già da giugno 2022 era stato sottoposto agli arresti domiciliari, all’epoca dei presunti abusi era in servizio al Centro per le malattie a trasmissione sessuale del Policlinico di Milano, con sede in viale Jenner.
Interdetto dai pubblici uffici
Per D’Annunzio, che era difeso dagli avvocati Andrea Soliani e Manuela Geremia, il pubblico ministero Alessia Menegazzo, coordinato dalla procuratrice aggiunta Letizia Mannella, chiedeva una condanna a 4 anni e 8 mesi. Ma la giudice ha ritenuto di aumentare la pena e disporre nei suoi confronti la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Entro 90 giorni verranno depositate le motivazioni della sentenza.