Violenta, perseguita e minaccia di morte l’ex fidanzata per mesi: arrestato

Milano, la donna ha trovato il coraggio di denunciare l’ex compagno dopo l’ennesima aggressione

Polizia locale di Milano: quattro arresti nel corpo (Foto d'archivio)

Polizia locale di Milano (Foto d'archivio)

Milano, 30 ottobre 2024 – Incubo finito: dopo mesi di violenze, minacce e soprusi, una donna ha trovato il coraggio di denunciare il suo ex fidanzato. L’uomo, a seguito delle indagini è stato raggiunto da un’ordinanza di applicazione della custodia cautelare in carcere emessa per atti persecutori e violenze sessuali avvenute nell'arco di sei mesi.

Il 4 ottobre scorso una passante, allarmata dalle urla della giovane per strada era intervenuta in suo soccorso e aveva fermato una pattuglia dei vigili che stava passando. All’arrivo degli agenti il compagno si era rapidamente allontanato. La giovane, di origini sudamericane, era stata medicata in ospedale e dimessa con una prognosi di 10 giorni e il giorno seguente, il 5 ottobre, aveva sporto denuncia presso il Nucleo tutela donne e minori della Polizia Locale. 

Secondo quanto emerso dalle indagini, la relazione fra i due era iniziata a febbraio di quest’anno ma nel giro di un paio di mesi l’uomo aveva cominciato a mostrarsi estremamente geloso e controllante con una progressione di aggressività verbale e fisica nei confronti della giovane. Già a maggio le aveva provocato varie lesioni mai denunciate per paura di ripercussioni.

Nelle settimane successive la donna aveva comunicato al fidanzato di voler chiudere la relazione ma lui non accettava la decisione e cominciava a perseguitarla, intimidirla, minacciarla, anche di rendere pubblici alla famiglia di lei alcuni video che aveva girato a sua insaputa in momenti di intimità. L'accusava anche di ripetuti tradimenti, la seguiva sui social, via telefono, a casa, frequentemente al lavoro. In un crescendo di ossessione era arrivato a violentarla e a mandarle video di se stesso con una pistola in mano pronto a usarla contro di lei oppure la minacciava di darle fuoco o di tagliarle la testa e spedirla a sua madre.