Violentò studentessa, negati i domiciliari

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MILANO

Antonio Di Fazio, l’imprenditore farmaceutico finito in carcere con l’accusa di aver narcotizzato e abusato di una studentessa di 21 anni, nel suo appartamento in centro a Milano, comparirà il prossimo 16 novembre davanti ai giudici della quinta sezione penale del Tribunale.

La procura per lui ha chiesto il rito immediato. Data l’evidenza delle prove, si salta così l’udienza preliminare. I suoi legali, a questo punto, possono chiedere l’abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena e garantisce un processo a porte chiuse. Per ora, nei confronti dell’imprenditore si procede solo per la prima violenza, quella ai danni della studentessa della Bocconi, che lo avrebbe incontrato per uno stage.

L’invito in azienda da parte dell’uomo, poi a casa, inventando un imprevisto: "Siamo in pochi la riunione la facciamo a casa mia". L’offerta di una formazione, ovviamente con importanti prospettive di lavoro, e quelle gocce messe a tradimento nel caffè. Poi, una volta che la giovane aveva perso i sensi, gli abusi sessuali e le fotografie in posizioni oscene scattate.

In realtà, le vittime presunte in totale sono quattro, a cui si aggiunge la sua ex moglie, che sarebbe stata oggetto di gravi maltrattamenti, stalking e anche di un tentato omicidio. Due delle ragazze che hanno presentato denuncia, studentesse alla ricerca di un impiego, hanno spiegato di essere state di fatto sequestrate a lungo. Drogate con le benzodiazepine e tenute perciò in uno stato di soggezione psicologica, chiaramente impaurite da quell’uomo così sicuro di sé che riusciva anche a cancellare i loro ricordi peggiori. Su questi episodi sono ancora in corso accertamenti e quindi non fanno parte dell’istanza che dovrà essere valutata dal giudice. Di Fazio, tramite i suoi legali ha presentato istanza dei domiciliari, che la procura ha negato.

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