Imprenditore arrestato per stupro: filmate altre cinque "feste"

Al vaglio della Procura i video e il ruolo del collaboratore-socio del manager che “reclutava“ anche le ragazze

Lo startupper Alberto Genovese

Lo startupper Alberto Genovese

Milano, 13 novembere 2020 - In tanti sospettavano che alle feste di Alberto Genovese avvenisse quello che poi è realmente accaduto. Lo sapeva il suo entourage, lo sapeva chi lo aiutava ad organizzare i party più "esclusivi" in cui non c’erano mai più di 30 invitati. La ragazza vittima delle notti bolognesi a "villa Inferno" racconta di aver saputo da una persona vicina a Genovese, D.L., di poter partecipare a "quella festa privata" nell’attico di lusso con vista sul Duomo di Milano, dove nella notte tra il 10 e l’11 ottobre l’imprenditore delle start up digitali ha violentato per ore la 18enne dopo averla stordita con un mix di droghe.

La giovanissima aspirante modella lo ha messo a verbale davanti agli investigatori della Squadra mobile. Dalla sua denuncia era scattata l’inchiesta dei pm di Bologna che a settembre portò a quattro arresti. E proprio i possibili collegamenti tra le due indagini ora sono al vaglio degli inquirenti milanesi e bolognesi. Nella "tarda mattina" di quel sabato 10 ottobre, ha raccontato ancora la ragazza testimone, aveva sentito la sua amica, "che mi aveva detto che sarebbe andata anche lei alla festa di Genovese". La ragazza al centro dell’indagine bolognese arrivò alla festa verso le 16 assieme ad un’altra amica, mentre la 18enne che poi subì abusi "l’ho vista arrivare verso le 20.30" assieme ad un’altra.

La ragazza teste si allontanò dalla casa quasi alle 2 di notte, prima cercò l’amica che era dentro la stanza da letto di Genovese, ma un bodyguard le impedì di entrare. Erano le 22.30, ha detto ancora, e "ricordo di aver avuto una brutta sensazione". Con un messaggio verso la mezzanotte "tra domenica e lunedì" venne a sapere dall’amica che era stata "violentata". E un’altra ragazza, ha fatto mettere ancora a verbale, disse che giravano delle "voci" sul fatto che Genovese "violentasse donne durante le sue feste private". Il lavoro degli investigatori si concentra su questi elementi, soprattutto sul ruolo di D.L. Ci sono immagini che vanno indietro fino a maggio, ci sono cinque feste registrate. "Ora dobbiamo capire se siano stati commessi reati anche in quelle occasioni" dicono gli investigatori della Squadra mobile di Marco Calì. A questo si aggiunge il lavoro di identificazione dei partecipanti. A "Terrazza sentimento" sono passati anche personaggi noti del mondo dello spettacolo e del calcio, imprenditori e showgirl, come confermano alcune foto pubblicate in passato in un gruppo dedicato alle feste a casa Genovese e ora rimosse, come tutti i profili instagram. "Ciò non significa - precisano gli investigatori - che in quelle feste siano stati commessi reati".

Dopo le identificazioni e le testimonianze che sono già confluite negli atti che hanno portato in carcere Genovese, inquirenti e investigatori hanno iniziato un nuovo giro di audizioni che andranno avanti anche nei prossimi giorni. Tra le verifiche in corso quelle sul "braccio destro" di Genovese, il "factotum", l’uomo risulta anche socio di alcune società del top manager.  

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